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Notizie

Al via i test drive-through all’aeroporto di Genova

Super User 25 Novembre 2020 792 Visite

Prenderà il via giovedì 26 novembre il servizio di test rapidi per Covid-19 in modalità drive-through all’interno dell’area dell’Aeroporto di Genova. Il servizio, su prenotazione, sarà gestito da Casa della Salute, azienda genovese attiva nel campo della medicina e della diagnostica che gestisce otto poliambulatori tra Liguria e Piemonte. Il servizio sarà disponibile sia per i residenti sia per i passeggeri in arrivo e in partenza, a condizione che accedano in automobile.

L’area adibita a questa attività è attigua al parcheggio principale dell’aeroporto, facilmente raggiungibile sia dalla viabilità urbana sia dal casello di Genova Aeroporto. Partendo dalla rotonda di accesso dell’aeroporto, sarà sufficiente percorrere la viabilità che porta alle partenze dello scalo, attraversando l’aerea “Kiss&Fly” e, una volta usciti dalle sbarre, accedere all’area dedicata ai test. Il referto del tampone sarà disponibile nell’area riservata del sito entro un’ora. 

Il servizio costa 30 euro ed è già possibile prenotare e pagare online sulla piattaforma

https://prenotazioniepagamenti.casasalute.dotvocal.com/  selezionando “Tampone aeroporto”.

Il servizio di test rapidi gestito da Casa della Salute si affianca a quello gratuito di Asl e Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) a disposizione dei passeggeri in arrivo su voli da paesi considerati a rischio. 

La Liguria resta zona arancione fino al 3 dicembre

Super User 24 Novembre 2020 701 Visite

“Ho firmato una nuova ordinanza con cui si rinnovano le misure restrittive relative alla zona rossa della Provincia Autonoma di Bolzano e alla zona arancione delle regioni Basilicata, Liguria e Umbria. L’ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020”. Lo ha scritto su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Protezione civile, al Comune di Rapallo 157mila euro di contributi per buoni

Super User 24 Novembre 2020 737 Visite

Stanziare risorse per interventi di solidarietà alimentare sul territorio con obiettivo di soddisfare, in tempi brevi, le esigenze dei cittadini che si trovano in stato di bisogno causa emergenza Covid-19. E’ lo scopo dell’ordinanza con cui la Protezione Civile, tramite Anci, assegna ai Comuni un fondo pari a 400 milioni di euro.
157.414 euro è la cifra assegnata al Comune di Rapallo, grazie a cui - come durante la prima ondata di Coronavirus - potranno essere acquistati sia buoni spesa, sia generi alimentari e prodotti di prima necessità.
«Ringrazio gli enti che, come in precedenza, hanno erogato questi importanti contributi che non vanno a risolvere la situazione critica in cui molte famiglie rapallesi sono venute a trovarsi a causa dell’emergenza, ma consentono tuttavia di dare un aiuto in tempi brevi alle persone in difficoltà - commenta Pier Giorgio Brigati, vicesindaco con delega ai Servizi Sociali - Stamani, appena appresa la notizia, ho chiesto un confronto con i Servizi Sociali per riattivare la macchina amministrativa e di volontariato che si era efficacemente messa in moto durante il primo lockdown. Obiettivo è valutare le modalità per la destinazione dei contributi nel minor tempo possibile».

Vaccino antinfluenzale, Bagnasco al ministro Speranza: “Abilitare farmacisti alla somministrazione”

Super User 24 Novembre 2020 876 Visite

“Nell'autunno del Covid-19, come prevedibile vista la sovrapposizione dei sintomi influenza/Coronavirus, c'è stato un aumento di richieste di vaccini, che risulta superiore agli anni passati: mai come quest'anno, infatti, la vaccinazione antinfluenzale assume un valore fondamentale per tutta la popolazione, sia per i soggetti identificati come a rischio sia per i soggetti attivi, poiché semplificherebbe la diagnosi e la gestione dei casi sospetti di Covid-19, dati i sintomi simili e sovrapponibili a quelli dell'influenza stagionale, con la conseguente diminuzione del carico gravante sulle strutture sanitarie pubbliche. A ciò si aggiunge l’ulteriore preoccupazione che, una volta disponibile il vaccino per il Covid-19, il SSN non riesca a sostenere, come dimostrato già in occasione del vaccino anti-influenzale, il carico di forze necessario alla sua distribuzione e somministrazione. La situazione evidenzia ancor di più quanto sia anacronistica la disposizione di cui all’art. 102 del Regio Decreto 1265/1934 recante Testo Unico delle leggi sanitarie, spesso invocata per escludere la possibilità di effettuare vaccini in farmacia, come già evidenziato dall’evoluzione normativa in materia di farmacie dei servizi, di cui alla legge 69/2009, e dalla sentenza del il Consiglio di Stato, 3357/2017, che ha precisato che il divieto dell’esercizio dell’attività medica nei locali della farmacia non deve intendersi in senso assoluto e al punto da impedire qualsivoglia attività all’interno della farmacia, ritenendo così l’art. 102 T.U.L.S. superato proprio dalla L.69/2009. Per questo motivo, vista l’urgenza relativa sia ai tempi sia alle modalità di intervento, e visto l’aggravarsi della situazione sanitaria, ho interrogato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, per sapere se intenda porre in essere le iniziative di sua competenza volte a inserire un’apposita norma all’interno di un provvedimento urgente del Governo, che abiliti espressamente i farmacisti a inoculare i vaccini antinfluenzali direttamente nelle farmacie, come del resto avviene già in 36 paesi al mondo, di cui 14 europei, tra cui Germania, Portogallo, Inghilterra, Austria ma anche USA e Canada, intervenendo così sull’ormai superato Regio Decreto n. 1265/1934 e demandando ad un successivo decreto ministeriale la definizione di aspetti e procedure relativi all’abilitazione di farmacisti e idoneità strutturale delle farmacie” - Così l’onorevole Roberto Bagnasco, Capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Sociali alla Camera, dopo aver depositato l’interrogazione al Ministro della Salute, Roberto Speranza.

Genova, il sindaco Bucci annuncia il piano da 137 milioni per il centro storico

Super User 24 Novembre 2020 1216 Visite

Il sindaco Marco Bucci ha annunciato un piano di riqualificazione del centro storico di Genova da 137 milioni di euro. Ecco alcuni punti del progetto:


- Potenziamento dell’illuminazione con nuove lampade a led

- Incentivi canone zero per 200 immobili comunali e privati adibiti al commercio e per l’acquisto di nuovi dehor e serramenti antirumore

- Interventi mirati ad inserire nuove attività e a supportare quelle esistenti e le botteghe storiche

- Riqualificazione di piazze, mura storiche e palazzi

- Più sicurezza con una nuova sede della Polizia Locale e creazione di un nucleo dedicato al Centro Storico
- Più pulizia con potenziamento di lavaggi strade, apertura di sei nuovi ecopunti e il progetto sf-RATTO

- Nuovi percorsi turistici e spazi pedonali con nuove ciclostazioni per monopattini e biciclette

- Inserimento servizio di trasporto pubblico con minibus elettrici

Il piano è visibile QUI

Toti: “Rt attorno a 0,8. Dopo sacrifici, ci aspettiamo che l'economia possa riprendere fiato a Natale”

Super User 23 Novembre 2020 743 Visite

“I dati di oggi confermano il calo della diffusione del contagio. Nei prossimi giorni vedremo il nuovo report dell’Istituto superiore di sanità, ma la nostra stima è che l’Rt sia sensibilmente sotto quota 1, probabilmente attorno allo 0,8. Cala anche il numero delle persone ricoverate negli ospedali della Liguria”. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti fa il punto sulla situazione Covid in Liguri dalla Spezia.

“Purtroppo anche oggi registriamo un elevato numero di decessi – aggiunge Toti -, è ovviamente questo il numero che speriamo di vedere calare al più presto”.

“Nel pomeriggio mi sono confrontato a lungo con il ministro della Salute Roberto Speranza – prosegue il governatore -, parlando anche della situazione della Liguria, che è una delle regioni d’Italia che guida la discesa della pandemia assieme a Lazio e Sardegna. Sarà ovviamente la cabina di regia a Roma, assieme al Comitato tecnico scientifico e all’Istituto superiore di sanità, a decidere cosa succederà nella nostra regione nelle prossime ore, vista la scadenza dell’ultima ordinanza, prevista fra due giorni. La mia opinione, condivisa con lo stesso ministro, è che visti i risultati di questi giorni sia importante non abbandonare le misure che ci hanno permesso di raggiungere questi risultati e non abbassare l’attenzione. Credo che, fino al 3 dicembre, sia una scelta opportuna restare in zona arancione visti gli ottimi risultati che le misure di contenimento stanno portando a livello ospedaliero e di contenimento dei contagi”.

“Durante la Conferenza delle Regioni di oggi – precisa Toti - abbiamo però ribadito al Governo come da parte di tutti noi ci si aspetti, di fronte ai sacrifici che si prospettano ancora per qualche settimana, che il Governo intenda consentire alla nostra economia, soprattutto a quella che ruota attorno alle festività natalizie, di poter prendere fiato dopo una lunga apnea. Sarebbe francamente drammatico pensare al Natale senza la riapertura delle stazioni sciistiche, degli alberghi e dei ristoranti per consentire un Natale sereno non solo alle famiglie, ma anche a chi di queste attività vive”.

“Abbiamo inoltre ribadito al Governo, come regioni, di considerare indispensabile un approfondimento per comprendere se con il Dpcm del 3 dicembre le regole, i 21 parametri per il calcolo del rischio e i 3 scenari debbano rimanere gli stessi o possano cambiare”, aggiunge Toti.

“Non siamo sconsiderati né imprudenti – precisa- lo dico da una città che ha chiuso interi quartieri prima ancora che il Governo dovesse affrontare la seconda ondata. Le regioni e i sindaci si sono sempre assunte le proprie responsabilità fino in fondo: ne abbiamo nei confronti delle nostre strutture ospedaliere e la salute dei cittadini, ma anche verso coloro che con quel pezzo di economia oggi chiusa danno da mangiare a una famiglia”.

“Voglio precisare – aggiunge Toti – che l’allarme per un eventuale rischio collasso di alcuni ambiti per mancanza di posti letto è privo di fondamento: abbiamo posti letto disponibili sia per i malati Covid che per chi non è affetto dal virus, siamo anzi in una fase di riconversione di alcuni posti da Covid a non Covid. Siamo consci che la situazione sia complessa e gli operatori sanitari stiano sostenendo sforzi enormi, ma ci sono cure per tutti ed è necessario non creare allarmismi ingiustificati”.

“Ci rivedremo qui tra una decina di giorni alla Spezia con i sindaci del territorio e i vertici della Asl 5 per presentare la riqualificazione del progetto dell’ospedale Felettino, per poter poi andare a gara nei primi mesi del 2021”, conclude il presidente.

Mantenimento 70% attività chirurgica
Durante la seconda ondata della pandemia da Covid-19, la Asl5 e in particolare l’ospedale Sant’Andrea ha mantenuto inalterato fino al 70% dell’attività chirurgica. 

Tamponi rapidi
Da lunedì prossimo, 30 novembre, partirà anche l’attività dei primi 70 medici di medicina generale che effettueranno i tamponi rapidi antigenici ai propri assistiti (in parte nei loro studi privati e in parte in ambulatori Asl)

Covid hotel
È attivo da oggi alla Spezia il secondo Covid hotel ligure: la struttura, il Gabbiano, offre 36 posti letto a disposizione di pazienti dimessi dopo aver superato la fase acuta in ospedale oppure per garantire la quarantena ai positivi che non hanno garanzie di adeguato isolamento al proprio domicilio. Oggi sono stati già effettuati i primi 4 trasferimenti di pazienti.

Nuovo ambulatorio tamponi drive through
Entro 15 giorni aprirà un nuovo ambulatorio per l’esecuzione di tamponi drive through nell’area antistante il Palamariotti, vicino all’uscita autostradale e che quindi diventerà il punto di riferimento per i residenti della Val di Magra e di Lerici che ne avessero bisogno. Si tratta del 3° punto per i tamponi drive through della Spezia, dopo quelli della casa della salute di via XXIV Maggio e nei pressi della biblioteca di via Beghi, a cui si aggiunge anche il punto tamponi all’interno dell’ex ospedale Falcomatà gestito dalla Asl con il prezioso supporto del personale della marina militare.

Accesso atti su centri estivi e sovrappasso di Pegli, il Comune non risponde e il PD invia segnalazione al Prefetto

Super User 23 Novembre 2020 737 Visite

“Sono due le pratiche su cui il Comune di Genova non ha ancora dato modo all’opposizione di conoscere nel dettaglio le informazioni richieste. Si tratta dei finanziamenti per le realtà che organizzano i centri estivi, penalizzate la scorsa stagione dal Covid-19, e dell’appalto per i lavori di rifacimento del sovrappasso ferroviario di Pegli”. E’ quanto si legge in un comunicato del Gruppo PD in Comune a Genova.

“Su questi due temi - prosegue la nota - , la capogruppo del PD ha inoltrato al Comune, tra fine settembre e i primi di ottobre, una formale richiesta di accesso agli atti. Ma ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta. Una mancanza di trasparenza che ha portato Cristina Lodi a segnalare l’accaduto al Prefetto di Genova, evidenziando il comportamento dell’amministrazione in questo caso contrario alle elementari regole dei rapporti tra maggioranza e minoranza, disciplinate dalla legge e dai regolamenti”.

“Ritengo che tale atteggiamento non sia coerente al dettato normativo e regolamentare proprio dello status del consigliere comunale, e pertanto il Comune non ha adempiuto al rispetto della legge che prevede il rilascio di informazioni, atti e documenti richiesti dal consigliere, che ha diritto di accedere a tutte le informazioni necessarie a svolgere il proprio ruolo, fermo restando il vincolo del segreto d’ufficio, in relazione all’eventuale natura riservata degli atti o delle informazioni – commenta la capogruppo Lodi - . Ritengo doveroso da parte dell’amministrazione fare chiarezza su queste due tematiche. Nel caso dei centri estivi non mi risulta al momento siano stati erogati i fondi messi a disposizione e rendicontati dal Ministero per gli operatori. Vorrei quindi conoscere in modo formale la lista degli ambiti a cui sarebbero stati destinati dal Comune questi fondi, con trasparenza sia sui soggetti che sui criteri e sulle cifre erogate e la rendicontazione al Ministero. È la stessa trasparenza che chiedo in merito all’appalto per i lavori di rifacimento del sovrappasso ferroviario di Pegli”.

Piano Caruggi, per Confesercenti può rilanciare il centro storico

Super User 23 Novembre 2020 716 Visite

«Il piano integrato presentato oggi dal Comune per il rilancio del Centro Storico di Genova può rappresentare un cambio di passo per la città vecchia e diventare un modello d’intervento sulle delegazioni della nostra città», è il primo commento del presidente di Confesercenti Genova, Massimiliano Spigno.

«Come Confesercenti abbiamo cercato di contribuire attivamente alla stesura del piano producendo, in poco tempo, diverse osservazioni rispetto a quanto elaborato dagli uffici comunali e una serie di proposte concrete da aggiungere ai dieci capitoli che lo compongono. Da tempo - prosegue Spigno - chiediamo, per esempio, l’istituzione di una linea di trasporto interna al centro storico, di cui abbiamo fornito lo studio di fattibilità, per favorire la mobilità di cittadini e turisti. Abbiamo poi condiviso un progetto specifico sui temporary shop elaborato dalla Facoltà di Architettura, così come un'ipotesi progettuale per la riqualificazione di Campetto e un progetto per vedere Genova da una prospettiva insolita e suggestiva, quella della Diga foranea, proprio come accade a chi arriva in nave».

«Altre idee progettuali significative sono state avanzate in tema di movida, dove i nostri contributi principali sono stati l'attivazione di un sistema di steward per la gestione dei flussi, una proposta articolata per valorizzare i cocktail analcolici e un programma per incentivare la musica dal vivo. Con l’occasione - conclude Spigno - desidero ringraziare il sindaco e l’assessore Bordilli per la disponibilità e, soprattutto, i colleghi associati che hanno dato un contributo concreto e fattivo per la redazione delle nostre proposte, molte delle quali speriamo di veder realizzate a breve».

Cassinelli e Bagnasco 'interrogano' il ministro Speranza sul Piano oncologico nazionale

Super User 23 Novembre 2020 749 Visite

Forza Italia chiede al ministro Speranza “se per il tumore al seno metastatico saranno disegnati dei Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali specifici da inserire nei centri di senologia”. L’interrogazione è firmata dai deputati Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco a partire dal fatto che il report 2020 “I numeri del cancro” evidenzia che in Italia vivono 3,6 milioni di persone con una diagnosi di cancro”. Però “si registrano ancora molti ostacoli nel dare attenzione ai tumori metastatici, che necessitano di una governance più attenta ai bisogni dei pazienti” oltre al fatto che “c’è scarsa attenzione sui tumori gastro-intestinali dove è stato negato l’accesso a terapie consentite nei Paesi dell’Unione Europea malgrado le iniziative di sensibilizzazione delle associazioni pazienti”. Per questo motivo i deputati Cassinelli e Bagnasco chiedono al ministro Speranza “se una strategia dedicata ai percorsi per i tumori metastatici farà parte del prossimo Piano Nazionale Oncologico, scaduto dal 2016”.

Porti Genova e Savona, Signorini confermato presidente

Super User 23 Novembre 2020 658 Visite

“Su proposta del ministro De Micheli ho firmato l'intesa su Paolo Emilio Signorini come presidente dei porti di Genova e Savona e di Mario Sommariva per quello della Spezia”. Così, in un tweet il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, che annuncia la conferma di Signorini alla guida dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Mario Sommariva, invece, va a sostituire Carla Roncallo alla testa di quella del Mar Ligure Orientale.

“Buon lavoro a entrambi – aggiunge Toti - per le moltissime cose che abbiamo da fare per far ripartire la nostra regione. A Carla Roncallo va il mio ringraziamento per l’impegno, i risultati raggiunti e per il suo contributo alla crescita e allo sviluppo della Liguria come prima piattaforma logistica e portuale d’Italia”.

Mascherine a scuola, il Garante dei diritti dell’infanzia: “Più flessibilità in classe”

Super User 23 Novembre 2020 881 Visite

Il Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Liguria Francesco Lalla si rivolge all’Autorità Garante Nazionale affinché sia valutata la possibilità di ridurre l’uso della mascherina nelle scuole. In una lettera, sottoscritta anche da Dario Arkel dell’Ufficio Garante regionale, Lalla chiede un intervento a livello nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché la questione sia esaminata con attenzione “e eventualmente renda possibili forme di alleggerimento e di flessibilità riguardo l’uso delle mascherine nelle scuole”.

L’iniziativa è stata assunta nei giorni scorsi dopo che sono giunte da parte di numerose famiglie liguri richieste di chiarimenti, ma anche proteste, per l’obbligo del dispositivo negli istituti. Nella lettera si precisa l’importanza della mascherina quale strumento di contrasto alla diffusione del Covid 19, ma si sottolineano anche “gli aspetti psicologici di relazione e socializzazione con i compagni che comportano maggiori difficoltà per i bambini” e le controindicazioni legate ad un uso prolungato, soprattutto fra i giovanissimi.

Il Garante rivela, infine, che all’interno delle scuole finora non sono stati registrati focolai.

Toti: “Centrodestra fermo agli anni 90”

Super User 22 Novembre 2020 747 Visite

Il governatore ligure rivendica come sua l'idea della federazione di centrodestra, lanciata da Salvini all'indirizzo degli alleati, dopo lo 'scippo' di tre parlamentari azzurri: “Bene ha fatto l’amico Matteo Salvini a cogliere il suggerimento che gli avevamo dato all’indomani delle elezioni regionali e a lanciare un sasso nello stagno di un centrodestra che ha bisogno di essere ripensato”.

Il leader di Cambiamo! in un lungo post su Facebook si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, visto che non gli va giù il fatto di essere escluso da tutti i tavoli nazionali in cui si decideranno i candidati sindaci alle prossime amministrative: “Fino ad ora infatti abbiamo assistito a un centrodestra uguale a se stesso: stessi partiti, stessi vertici a porte chiuse, più voglia di blindare le proprie posizioni che mettersi in discussione. Più attenzione a sterilizzare le nuove esperienze che a valorizzarle. Eppure, anche alle ultime elezioni regionali, un numero importante di elettori si è riconosciuto in esperienze che per ora sono escluse dal consesso tradizionale del centrodestra. Basti pensare al successo delle Liste dei governatori (la mia in Liguria oltre il 22%, primo partito della regione, quella dell’amico Zaia in Veneto ancora di più) alle Liste dei sindaci, alle esperienze civiche. Tutte proposte politiche che fino ad ora sono state tenute fuori dalla porta di un centrodestra fermo agli schemi degli anni Novanta”.

Il riferimento pare essere rivolto non solo all'odiata matrigna Forza Italia ma anche alla sorella Lega, che in Liguria proprio per colpa degli arancioni è scesa sotto la soglia di attenzione: “Ed è chiaro a tutti che molti parlamentari di oggi quelle aule non le vedranno più neppure col binocolo. E alcuni partiti avranno rappresentanze parlamentari ben più magre. Così come, se questo centrodestra non saprà allargarsi, nelle prossime amministrative sarà dura vincere in tante importanti città che andranno al voto”.

Infine l'affondo che lascia intendere anche rimedi estremi (l'abbandono della coalizione? L'alleanza con Conte in un grande centro?) a mali estremi, come quello di un centrodestra che continua a blindare sé stesso più che ad aprire alle nuove liste civiche dei governatori (come lui) o dei sindaci di grandi città (come Bucci): “Se questo centrodestra non saprà allargarsi, nelle prossime amministrative sarà dura vincere in tante importanti città che andranno al voto.

Dunque augurando un futuro importante e molte vittorie al centrodestra aspetto di vedere cosa succederà: se la federazione proposta servirà a blindare il vecchio centrodestra con i suoi riti, allora sarà solo una falsa partenza verso il futuro, e molte nuove energie cercheranno altrove la propria strada”.

L'intervento di Toti arriva proprio nel giorno in cui il governatore del Veneto Zaia in un'intervista non esclude uno scenario da "Big Bang" nel mondo politico italiano, di destra e di sinistra.
Sarà un caso o c'è qualcosa che ribolle in pentola?

Protezione Civile cerca 200 medici, Susy De Martini risponde presente

Super User 22 Novembre 2020 1369 Visite

La dottoressa Susy De Martini, medico di bordo sulle navi da crociera ed ex europarlamentare, potrebbe vivere serenamente, dividendo il tempo tra le sue case di Genova e New York e quale giro in barca a vela. Invece, ha deciso con coraggio di mettersi a disposizione della collettività per combattere la pandemia. Così ha risposto all’appello del governo, che sta cercando duecento medici da destinare alle regioni, e con molta probabilità farà parte della Task Force Coronavirus.
“Non so dove andrò: decide la Protezione Civile secondo le esigenze. Mancano medici ed è difficile trovarli. Gli altri parlano, noi agiamo”, ha detto la dottoressa a Genova3000.

Toti: “Siamo la prima regione italiana a tirare fuori la testa dalla seconda ondata”

Super User 22 Novembre 2020 687 Visite

"In Liguria il numero dei guariti ha superato il numero dei nuovi contagiati, quindi siamo tornati a un RT sotto l'uno. Siamo la prima regione d'Italia a tirare fuori la testa da questa seconda ondata: questo avviene perché eravamo partiti prima, perché abbiamo chiuso un pezzo di Genova, perché abbiamo chiuso La Spezia, perché abbiamo vietato gli assembramenti in tutta la regione, insomma perché abbiamo fatto le cose giuste di nostra iniziativa, ancora prima che il governo le chiedesse. Ci sono solo tre regioni in Italia con RT sotto l'uno: oltre alla Liguria, il Lazio e la Sardegna. Noi però siamo circondati da regioni in zona rossa: questo vuol dire che abbiamo saputo tenere bene confini e tracciamento. Ringrazio gli uffici di prevenzione che abbiamo ulteriormente rafforzato: i parametri nazionali prevedono un uomo ogni diecimila abitanti, noi ne abbiamo messi due". Lo ha detto il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in una diretta sulla sua pagina Facebook.

"I ricoverati - ha proseguito - scendono sotto quota 1400: cinquanta in meno di ieri, se continuassimo a questo ritmo in pochi giorni gli ospedali tornerebbero a respirare. Questo grazie all'inversione di tendenza della malattia (molte meno persone arrivano al pronto soccorso), ma anche perché siamo stati i primi ad attivare strutture che consentono dimissioni più veloci dagli ospedali e una serena convalescenza per chi ne ha bisogno. Abbiamo attivato con la nostra Protezione civile i primi covid hospital d'Italia: uno a Genova, due a Spezia, uno a Savona che viene utilizzato anche per Imperia. Le terapie intensive sono stabili. Cala la pressione un po' ovunque. Non dobbiamo tuttavia allentare l'attenzione. Oggi l'indice RT è a 0,89, questo vuol dire che ogni contagiato contagia meno di una persona. Eravamo arrivati in alcune zone a 1,7, questo è il migliore risultato che abbiamo raggiunto come comunità nel tenere sotto controllo il contagio in un tempo ragionevolmente breve".

"Verso la fine della prossima settimana ci sarà il confronto con il governo sulle nuove zone - ha detto ancora - Non abbiamo spinto per allentare le regole prima del tempo anche se i nostri numeri sono già buoni: vista la pressione che c'è ancora sugli ospedali penso che sia prudente tenere ancora un profilo attento, anche in vista delle festività natalizie. Non avremo un natale e un capodanno di grandi cenoni e feste in piazza, ma non può essere neanche un natale penitenziale, triste e cupo come lo dipingono alcuni. Deve essere un natale gioioso, con i suoi riti religiosi e civili e con i negozi aperti: c'è bisogno di dare fiato anche a loro nelle settimane che valgono una buona fetta del loro reddito annuale. Stiamo già pensando a dare una mano con illuminazioni in tutte le città. Con calma, senza fretta, con grande attenzione andremo verso un progressivo allentamento delle misure. Abbiamo sempre anticipato le regole del governo e non abbiamo mai avuto difficoltà ad assumerci responsabilità quando abbiamo chiuso le scuole all'inizio della pandemia, quando abbiamo vietato gli assembramenti e chiuso parti delle nostre città. Abbiamo anche questa volta precorso un metodo e i numeri ci dicono che ha funzionato. C'è bisogno di trascorrere un natale sereno e di dare un po' di gioia e di speranza a questo Paese che è stato stritolato dal Covid ma anche, a volte, da qualche previsione un po' troppo malaugurante da parte di qualcuno che sembra goda a dire che andrà tutto male. Proteggiamo comunque i nostri anziani, i nostri nonni nelle prossime festività".

"Abbiamo cominciato anche a lavorare sul piano di vaccinazione - ha concluso - sperando che le previsioni del Commissario Arcuri vengano confermate e che dunque le prime dosi di vaccino arrivino a gennaio, ci stiamo attrezzando per distribuirle secondo le regole che il governo stabilirà, sperando che poi il vaccino arrivi per tutti. Noi faremo la nostra parte".

In metropolitana a Genova, “Scusi, scende a De Ferrari-Hitachi?”

Super User 21 Novembre 2020 1991 Visite

Le fermate della metropolitana genovese aggiungono al proprio nome quello dello sponsor e si rifanno il look.

La stazione di piazza De Ferrari, ad esempio, ora si chiama De Ferrari-Hitachi grazie all’accordo di sponsorizzazione con Hitachi Rail, una delle quattro aziende – insieme a Tim, Coop e Terna – ad aderire a “La tua metropolitana”, il progetto di valorizzazione del metrò genovese lanciato lo scorso febbraio da Comune di Genova e AMT.

“La metropolitana è un asset strategico del trasporto pubblico locale. Valorizzare la rete sotterranea attraverso la sponsorizzazione delle stazioni – dichiara l’assessore alla mobilità e ai trasporti Matteo Campora – ci consente di riqualificare le fermate e migliorare il servizio, anche in vista della futura estensione del metrò nei tratti Brin-Canepari e Brignole-Martinez. Grazie a Hitachi Rail e alle aziende che hanno aderito al progetto, diventando co-protagoniste di una mobilità urbana sempre più sostenibile”.

Ottima idea, ma resta il dubbio su come i genovesi chiameranno queste stazioni sponsorizzate. Domanderanno: "Scusi, scende a De Ferrari Hitachi?"

Addio a Maurizio Verrini, imprenditore ittico e amante del calcio

Super User 21 Novembre 2020 2658 Visite

Se ne è andato in silenzio, come era nel suo stile. Mai una parola fuori posto, poche interviste rilasciate nonostante il suo doppio miracolo: economico nel ramo ittico, e sportivo. Nella sua Rapallo che amava tanto, anche se era residente da una vita a Pieve Ligure. Il Covid si è portato via anche il noto imprenditore ittico e presidente del Rapallo Rivarolese Maurizio Verrini. Il suo addio al mondo ha gettato nello sconforto la ditta ittica presente a Dinegro e l’intera società ruentina, con base anche in Valpolcevera, per via della fusione dell’estate 2019. Verrini era presente anche nei banchi del mercato ittico di piazza Cavour prima e di Ca de Pitta poi, e possedeva un noto ristorante di pesce e vendita al dettaglio nel cuore di Rapallo: Kyo Fish.
Con lui se ne va un gentleman, un vero uomo di una volta, amante del calcio, noto esperto di francese, un signore tutto d’un pezzo, che non ha mai amato apparire troppo e parlare. Preferiva i fatti.

Covid, a Genova alloggi per i sanitari a rischio contagio

Super User 20 Novembre 2020 1136 Visite

Da lunedì 23 novembre il personale sanitario più a rischio di contagio Covid avrà a disposizione 42 posti letto nel caso desiderasse dormire lontano dalla famiglia, per evitare di essere veicolo inconsapevole di infezione.

I posti disponibili sono presso la Casa di accoglienza del Seminario, in salita Cavallo 104, e a Quarto presso gli alloggi – già arredati – che avevano ospitato gli sfollati del ponte Morandi.

Entrambe le strutture erano già state utilizzate in primavera con la medesima finalità di assistenza a medici e infermieri.

“Come per la prima ondata di diffusione del virus – sottolinea il consigliere delegato alla Protezione civile del Comune di Genova, Sergio Gambino – l'amministrazione comunale cerca di dare una risposta concreta alle richieste di una parte di popolazione che in questa difficile situazione è in prima linea. Si tratta di un segnale di vicinanza e di sostegno che in primavera era stato accolto favorevolmente”.

La priorità sarà assicurata a personale che opera a contatto con soggetti affetti dalla patologia Covid.

Chiunque fosse interessato può telefonare allo 010.5578066 dal lunedì al venerdì negli orari 10-13 e 14-17.

Toti: “Basta strumentalizzazioni su sanità ligure, nessuna privatizzazione”

Super User 20 Novembre 2020 824 Visite

“Nessuna privatizzazione, basta strumentalizzazioni sulla sanità ligure. Chiunque dica che utilizziamo la pandemia per chiudere reparti o per interventi strutturali sulla sanità per favorire la privatizzazione è squallido e in malafede”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alle polemiche, sollevate da più parti, sulle misure temporanee attuate dal sistema sanitario per far fronte alla pandemia da Covid-19.

“Il punto nascite dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure – spiega Toti - è stato temporaneamente sospeso, come ribadito più volte, al solo fine di poter indirizzare il personale alla cura dei pazienti Covid e verrà riaperto non appena possibile, quando l’emergenza avrà mollato la sua presa”.

“Lo stesso dicasi per l’ospedale di Rapallo – prosegue il presidente della Regione - che sta attrezzando un piano completamente vuoto con 70 posti letto destinati a pazienti Covid: in caso di necessità saranno attivati e sarà reclutato il personale necessario per contribuire allo sforzo che il nostro sistema sanitario sta sostenendo per far fronte alla pandemia. In futuro, una volta che avremo superato l’emergenza – sottolinea il governatore - decideremo come utilizzare un piano che resterebbe totalmente vuoto per offrire alla città di Rapallo e a tutto il Tigullio nuovi servizi e prestazioni mediche di qualità convenzionate, quindi gratuite, senza limitare o men che meno mettere in discussione nessun servizio sanitario offerto oggi da quell’ospedale”, conclude Toti.

Multe alla mensa dei poveri di via Prè, la replica dell’assessore Viale a difesa della Polizia Locale

Super User 20 Novembre 2020 903 Visite

“I nostri agenti sono intervenuti su segnalazione dell’associazione che gestisce la mensa e hanno elevato la multa soltanto dopo aver ripetutamente fatto moral suasion per il rispetto delle norme sul distanziamento. Inoltre le persone che sono state multate erano plurisegnalate ed erano lì con l’evidente intento di creare disturbo”. 

Questa la replica dell’assessore comunale alla sicurezza Giorgio Viale dopo le polemiche scaturite sulle multe che la Polizia Locale ha assegnato davanti alla mensa di via Prè, gestita dall’associazione Veriamici, ad alcune persone che non rispettavano le norme nazionali anti-assembramento.

“Nelle ultime settimane – precisa Viale – residenti e comitati del centro storico ci avevano segnalato la mancata osservanza delle norme anti-contagio davanti alla mensa. Alcune delle persone in coda non indossavano dispositivi di protezione individuale e non rispettavano il distanziamento sociale, malgrado la mensa avesse predisposto 10 giorni fa, proprio su richiesta del Comune, dei distanziatori a terra.

Allo stesso tempo, su segnalazione dell’associazione Veriamici, gli agenti di Polizia Locale erano ripetutamente intervenuti davanti alla mensa per richiamare le persone in coda a mantenere le distanze e indossare la mascherina.

Mercoledì 18 novembre – precisa l’assessore alla sicurezza – la Polizia Locale, preso atto dell’inefficacia delle modalità persuasive adottate fino a quel momento, a tutela della cittadinanza e delle altre persone in coda, ha sanzionato le uniche tre persone che si ostinavano a violare le disposizioni ignorando le richieste degli agenti intervenuti. L’operazione si è resa necessaria anche per identificare i soggetti”.

“Sottolineo che i nostri agenti applicano norme nazionali e lo fanno in maniera non automatica, ma tenendo conto delle diverse situazioni. Ultima cosa: in collaborazione con la Protezione Civile la Polizia Locale distribuisce gratis le mascherine per gli indigenti”.

Amiu, Tiziana Merlino lascia l’incarico di direttore generale ma resta in azienda

Super User 20 Novembre 2020 1274 Visite

In un comunicato del presidente di Amiu, Pietro Pongiglione, si legge: “Con riferimento ad alcune indiscrezioni di stampa, tengo a ricordare che Amiu Genova dovrà affrontare nel prossimo futuro nuove sfide per avviare la realizzazione di quella dotazione impiantistica indispensabile per chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio. Pertanto, su indicazione del Socio, si rende necessaria la creazione di una nuova unità organizzativa dedicata. La dottoressa Tiziana Merlino, con la sua conoscenza aziendale e la sua esperienza nel settore, si è resa disponibile a ricoprire questo ruolo, lasciando quindi l’incarico fino ad oggi ricoperto, ma assicurando, in totale continuità, tutte le attività a supporto dell’avvio del nuovo contratto di servizio con Città Metropolitana fino all’individuazione di un nuovo Direttore Generale. A tal fine Amiu Genova indirà nel più breve tempo possibile un apposito bando. Il percorso che ho brevemente indicato sarà oggetto di valutazione, approfondimento e delibera degli organi societari nei prossimi giorni”.

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