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Toti: “Liguria in fascia gialla, serve rispettare le regole per non vanificare gli sforzi”

Super User 05 Novembre 2020 726 Visite

“La Liguria è in fascia gialla. L’Rt, il tasso di penetrazione del Covid, sta lievemente scendendo anche grazie ai sacrifici che abbiamo fatto nei giorni scorsi e che dobbiamo continuare a fare. Quindi nella nostra regione bar e ristoranti potranno restare aperti fino alle 18, come già accade oggi. Da venerdì invece entrerà in vigore il divieto di circolazione, dalle 22 alle 5. Non abbassiamo la guardia, continuiamo con prudenza a rispettare tutte le regole perché la pressione sui nostri ospedali resta alta e abbiamo bisogno che il contagio cali ancora di molto, anche per non vanificare gli sforzi fatti fin qui da tutti noi.” Lo dice il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, non appena ascoltate le dichiarazioni del presidente del Consiglio Conte sul dpcm che entrerà in vigore venerdì.

Toti ha sottolineato come in Liguria stia crescendo il numero degli ospedalizzati: “ammontano a 1263 i ricoverati totali, sono salite a 77 le terapie intensive, con la città di Genova che è l’area più sotto pressione e sono 24 i decessi di oggi. E’ partita pertanto la riorganizzazione degli ospedali, con 500 nuovi posti letto approntati nell’ultima settimana”.

“Ancora una volta – ha detto il presidente Toti – vi dico che le persone più anziane devono stare molto riguardate perché ancora oggi tutti i decessi riguardano persone la cui età va dai 79 ai 98 anni. Lo dico anche per ricordare che stiamo approntando delle misure per tutelare le fasce più deboli, come i taxi proprio per gli over 75, così come spazi per gli acquisti a loro dedicati”.

Approntamento nuovi posti letto in bassa media intensità
“Abbiamo dato il via libera all’ apertura del padiglione C all’interno dell’ospedale Galliera – ha comunicato Toti – Un’area composta di due piani: il 5° per 25 posti letto e il 6° piano per 18 posti letto che saranno messi a punto definitivamente in circa 30 giorni di tempo. Ma tenendo conto di questa crisi che puo’ durare volevamo essere pronti”. “A questi nuovi posti letto – ha detto Toti –si vanno ad aggiungere altri 70 posti di media terapia mella ASL 3 Genovese, più 24 posti letto all’interno di una struttura nella Asl 2 Savonese. Inoltre abbiamo autorizzato proprio questa sera due moduli allestiti dalla Croce Rossa per un totale di 26 posti letto che verranno collocati all’interno dell’ospedale San Martino di Genova e del Villa Scassi, come aree di alleggerimento dei nostri reparti. In questo modo saremo in grado di garantire ai nostri cittadini cure adeguate per tutti”.

Liguria regione gialla: vietata la circolazione dalle 22 alle 5 (salvo comprovato motivo)

Super User 04 Novembre 2020 972 Visite

La Liguria è stata inserita tra le regioni gialle, quelle con meno restrizioni. Ecco le norme principali che entreranno in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre.

- Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Raccomandazione di non spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazione di necessità.
- Chiusura di musei e mostre.
- Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per le scuole dell'infanzia, scuole elementari e scuole medie.
- Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
- Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico.
- Sospensione di attività di vendita giochi, vendita scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.
Bar e ristoranti aperti 7 giorni su 7 fino alle 18, dopo è consentita la consegna a domicilio fino alle 22.

Maurizio Gregorini: “Ho contratto il Covid,non scrivetemi perché faccio fatica a rispondervi”

Super User 04 Novembre 2020 1660 Visite

Maurizio Gregorini, responsabile servizi culturali del Comune di Genova (consulente dell'assessore Barbara Grosso), ha fatto sapere su Facebook di aver contratto il Covid.
“Mi sono deciso ad annunciarlo ufficialmente perché molti hanno notato il mio lungo silenzio e non voglio si pensi stia battendo la fiacca o mi stia risparmiando in un momento così drammatico per la nostra città, i lavoratori della cultura e dello spettacolo: ebbene, un mese fa ho contratto il Covid, all'inizio in forma lieve, poi dopo 8 giorni si è aggravato. Ho rifiutato il ricovero e sono rifiutato in isolamento casalingo completo, le mie cucciole e mia moglie si sono trasferite e mi ha preso in cura una brava dottoressa. Fra polmonite, gastroenterite, tosse asfissiante, forti dolori alle ossa e febbre a 39/40 ininterrottamente per 20 giorni ho perso quasi 10 kg e sono invecchiato di qualche anno. Ma resisto e tornerò più forte e motivato di prima. Ecco, questo è il motivo della mia recente inattività, era giusto a questo punto si sapesse, anche a monito di chi sottovaluta la malattia. Non scrivetemi in privato amici, non telefonatemi, non offendetevi se non rispondo, ma solo vergare queste poche righe mi è costato uno sforzo eccessivo. Un abbraccio forte a tutti voi e non sottovalutate mai questa bestia orrenda che si fa chiamare Coronavirus. Con affetto, il vecchio Greg ”.

Il Comune approva la mozione Brusoni: ridotti i costi della sosta per gli agenti di commercio

Super User 04 Novembre 2020 895 Visite

Proventi provvigionali ridotti in media del 32%, tempi di percorrenza allungati del 50%, numero di visite per code in autostrada diminuito tra il 35% e il 40%, a cui si aggiunge il conseguente aumento delle trasferte con pernottamenti obbligati in albergo incrementati di oltre il 40%. Un’altra categoria che ha subito in modo significativo gli effetti della crisi economica, inasprita dal tragico crollo di Ponte Morandi prima e dall’emergenza Coronavirus poi, è quella dei 4.400 agenti di commercio che negli ultimi due anni nella città di Genova ha visto scendere i propri fatturati in modo preoccupante dovendo ogni giorno far fronte ad innumerevoli difficoltà attraverso un gioco di precari equilibri tra guadagni e spostamenti.

Per questo la capogruppo in consiglio comunale di Vince Genova, Marta Brusoni, ha presentato una mozione - approvata ieri dalla maggioranza - che garantisce una piccola boccata d’ossigeno ad una categoria duramente colpita dal crollo del volume d’affari. «Di fronte ad una serie di fatti di una tale gravità gli amministratori hanno dovuto agire con celerità e buon senso – motiva l’ordinanza Marta Brusoni -. In primis la mancanza del ponte ha significato, per un certo periodo, la totale paralisi per l’intera regione. Il 2020 ha poi aggravato questa situazione portando al blocco totale delle attività per tre mesi a causa dell’emergenza Covid-19. Pertanto, a sostegno della categoria, si chiede almeno una riduzione dell’importo dei parcheggi a pagamento e un allungamento del permesso della sosta da una a due ore allo stesso prezzo dell’ora singola».

Uno dei settori messi a dura prova dalla crisi è stato quello dell’abbigliamento che a livello nazionale, a causa del lockdown, ha registrato solo il 65% del fatturato stimato per la stagione 2020/2021. Con l’aggravante che molte aziende produttrici non sono riuscite a terminare le consegne per la chiusura forzata dei negozi. «Di fronte a questa nuova realtà, causata dal Coronavirus, l’agente di commercio si è fermato per circa 3 mesi e si ritrova esposto per aver anticipato spese per mantenere le proprie strutture senza incassare provvigioni – conclude Brusoni -. Purtroppo il danno deriverà anche da perdite pesantissime per merce ordinata ma mai consegnata».

Nuovo Dcpm, ATP: già in atto la capienza al 50%

Super User 04 Novembre 2020 827 Visite

Nessuna conseguenza per il trasporto pubblico locale svolto da Atp, in vista del nuovo dcpm che porta al 50% la quota massima di riempimento dei mezzi. Per l’azienda il calo dei passeggeri degli ultimi tempi, con le chiusure di alcune attività, lo smart working e la didattica a distanza per molti studenti, già da giorni aveva fatto scendere la media dell’occupazione dei posti a percentuali ben più basse. «Da tempo le modalità di viaggio sui nostri mezzi sono in perfetta sicurezza per quello che riguarda i rischi di assembramento a bordo; tanto che i nostri bus viaggiano già attualmente con una capienza tra il 25 e il 40 per cento, dunque siamo già preparati per le nuove modalità. Semmai nell’applicazione del nuovo dcpm che inevitabilmente ridurrà la mobilità e il numero dei passeggeri, si dovrà tenere conto del fatto che i ricavi delle aziende di trasporto pubblico, compresa Atp, si riducono ancora; con rischi per l’equilibrio finanziario». Dunque, al di là dell’importanza di un servizio da sempre in linea con i protocolli di sicurezza, da analizzare in prospettiva sarà il dato della sostenibilità economica dei provvedimenti. «Attualmente l’occupazione media varia dal 25 % di alcune linee decentrare e in orari non di punta al 45 % delle linee maggiormente frequentate e per gli orari del pendolarismo – dice Andrea Geminiani, coordinatore generale di Atp – Noi comunque continueremo a monitorare eventuali situazioni di assembramento con i nostri agenti verificatori e gli steward che da un mese operano alle nostre fermate». Roberto Rolandelli, direttore d’esercizio, ricorda che il servizio scolastico in convenzione - ovvero Scuolabus – continuerà a funzionare come in precedenza. Mentre il display contapersone, che è stato adottato da tante aziende liguri che hanno seguito l’esempio di Atp, verrà mantenuto. Intanto, sempre in funzione di offrire un servizio più sicuro, è partita la sinergia tra Atp e Amt per i servizi scolastici. Le modifiche puntano a dare riscontro alle preoccupazioni di tanti passeggeri. Grazie alla sinergia tra le due aziende, due delle linee dedicate agli studenti, Brignole FS-Quarto e Brignole FS-Molassana, verranno effettuate con i bus dell’azienda extraurbana. La linea Brignole FS-Molassana assorbirà anche la tratta Brignole FS-Marassi. Questo permetterà di continuare a garantire il servizio scolastico con le stesse modalità con cui si svolge oggi, in termini di corse e fasce orarie coperte.

In Consiglio regionale un minuto di silenzio per ricordare le vittime di Vienna e Nizza

Super User 03 Novembre 2020 983 Visite

Minuto di silenzio in aula per ricordare le vittime degli attacchi terroristici avvenuti a Vienna e Nizza

In apertura di seduta il presidente dell’Assemblea Legislativa Gianmarco Medusei ha chiesto all’Assemblea di osservare un minuto di silenzio per ricordare le vittime degli attacchi terroristici avvenuti ieri sera a Vienna e, mercoledì scorso, a Nizza.  Il presidente ha ricordato anche Nicola Iacobucci, il giovane operaio morto giovedì in un cantiere a Luni e il sindaco di Masone recentemente scomparso.

«Ancora una volta il fanatismo, tradendo qualsiasi principio di tolleranza e di umana pietà, ha armato una mano criminale A Nizza - ha dichiarato il presidente - vittime innocenti sono cadute sotto i colpi impietosi di chi si è fatto vendicatore di presunte offese al suo Dio. Ieri sera, a Vienna, questa maschera è caduta. Resta unicamente l’avversione per un mondo, quello occidentale, profondamente disprezzato, inteso come immorale da un’interpretazione distorta dal più cieco fanatismo. In momenti come questi ritengo sia un dovere primario da parte delle Istituzioni ribadire con fermezza la solidità di quei principi del vivere civile in cui tutti ci riconosciamo». Il presidente ha aggiunto: «Contro ogni manifestazione di intolleranza che sfoci in efferata violenza, è unanime la nostra condanna così come la fraterna solidarietà che sentiamo di esprimere al popolo francese e a quello austriaco». Il presidente, ricordando poi la tragedia avvenuta a Luni ha ammonito: «Ancora una volta la nostra Regione si scontra con l’evidenza di quanto sia ancora insufficiente il livello di sicurezza dei luoghi di lavoro. Una frequenza allarmante, quella delle morti bianche, che ci chiama ad una maggiore responsabilità istituzionale, imprenditoriale e individuale». Un pensiero, infine, è andato alla famiglia di Enrico Piccardo, sindaco di Masione, scomparso nei giorni scorsi.

Il presidente della Regione Giovanni Toti ha illustrato il programma

Il presidente Giovanni Toti ha consegnato all’Ufficio di Presidenza il programma della giunta per l’XI Legislatura in cui illustra, nel dettaglio, all’Assemblea gli interventi previsti nei diversi settori di competenza.

Covid, vincere la paura. «Si tratta – ha detto - di un programma in continuità con quello che abbiamo svolto nella passata Legislatura, ovviamente alla luce delle drammatiche vicende anche di queste di queste ore». Riferendosi alla drammatica emergenza sanitaria, Toti ha citato Martin Luter King: «“La paura bussò alla porta, ma quando il coraggio andò ad aprire non trovò nessuno”. Il tema della paura e del coraggio – ha detto - ricorre nella storia della politica» e ha aggiunto: «Una certa esperienza ce la siamo costruita negli ultimi cinque anni quando le emergenze hanno bussato alla nostra porta, un po’ come la paura, tante volte - e ha citato il crollo del ponte Morandi, le frequenti ondate di maltempo fino all’emergenza Covid - Eppure abbiamo saputo senza paura, rimboccandoci le maniche e reagire a tutte queste crisi con un esempio di tenacia e laboriosità, che è diventato un modello per il Paese». Il presidente ha aggiunto: «Dobbiamo costruire un doppio percorso che ci consenta di affrontare l’oggi con tutti i suoi guai, ma anche di guardare verso il futuro che vogliamo costruire, nella consapevolezza assoluta che il COVID finirà». 

Covid, tutte le misure assunte dalla Regione. Toti ha illustrato nel dettaglio gli interventi adottati e quelli che saranno presi per contrastare l’epidemia in Liguria: «Lo sforzo che stiamo chiedendo alla nostra sanità di raggiungere i 2.000 posti letto è imponente, è un sacrificio gigantesco per la nostra sanità, in termini ovviamente di servizi offerti e di reparti riconvertiti». Il presidente ha quindi ricordato l’attivazione su tutto il territorio delle squadre territoriali, l’accordo con i medici di medicina generale, l'apertura di 13 residenze COVID con ulteriori 500 posti letto, la prossima attivazione di un reparto al Padiglione Nouvel alla Fiera del mare di Genova, «ma il vero problema per l'intero Paese – ha aggiunto - sono la ricerca di infermieri e di medici specializzati, soprattutto in alcune discipline su cui nel corso degli ultimi anni si è investito davvero poco». Rispetto all’affollamento dei reparti di pronto soccorso Toti ne ha precisato le cause: «È perché non abbiamo mandato mai a casa nessuno. In questa Regione, se c’è una cosa di cui siamo orgogliosi, è che tutti hanno voluto l’appropriatezza della cura. Questo è stato fatto nella prima e nella seconda ondata di Covid e le nostre terapie intensive non sono mai arrivate alla saturazione». Toti ha annunciato, fra l’altro, l’assunzione entro tre settimane di 180 infermieri appena laureati.

Emergenza, condivisione con il Consiglio. Il presidente ha quindi assicurato un aggiornamento costante e la condivisione con l’Ufficio di presidenza, i capigruppo e il presidente della Commissione Salute e Sicurezza sociale (quando si sarà insediata) delle iniziative che saranno assunte.

Il Piano di edilizia sanitaria. Il presidente ha, quindi, illustrato alcuni degli obbiettivi del suo Programma: il Piano di edilizia ospedaliera, che riguarda, fra gli altri, il Santa Corona, il nuovo Pronto Soccorso del San Martino, l’ospedale di Erzelli, il polo spezzino del Felettino e l’ospedale del Ponente genovese: «Penso – ha specificato - che si possa ripensare anche la struttura dell’Ospedale di Vallata e di Ponente. Poi decideremo se sarà pubblico o se sarà privato o se sarà misto pubblico/privato, ma questo rientrerà, in un dibattito che ho intenzione di fare laicamente con tutte le forze politiche e tutte le forze sociali della città».

Digitalizzazione. «Chi oggi deve estendere la banda larga – ha detto - deve darci una Regione che sia accogliente per i cittadini, ma anche competitiva per le imprese. Nei prossimi mesi arriverà a Genova il più grande cavo transoceanico di dati del nostro Paese, diretto poi nella potente Lombardia e in Germania. Questa deve essere un’opportunità non solo per la Città di Genova, ma che viene diffusa nel territorio grazie alla diffusione di quelle nuove tecnologie che il Covid ci ha insegnato ad usare molto più di prima e che si sono rese molto più indispensabili anche per la sopravvivenza delle nostre imprese, basti pensare al commercio online, basti pensare alla consegna a domicilio di cibo».

Difesa del suolo. Toti ha ricordato l’apertura del cantiere in Val Bisagno per lo scolmatore, gli investimenti per contrastare il dissesto idrogeologico, i fondi della Protezione Civile utilizzati per mettere in sicurezza il Porto di Santa Margherita, per adeguare le difese a mare dei Comuni, e gli altri interventi in materia urbanistica: la legge sulla rigenerazione urbana, l’abbattimento della diga di Begato a Genova, i “Waterfront” di Genova, Ventimiglia e Spezia.

No ad un lock down generale. Tornando all’emergenza sanitaria e alle nuove, imminenti misure annunciate dal Governo per contenere l’epidemia, Toti ha precisato: «La Liguria e la città di Genova, ma più in generale il Paese, difficilmente reggerebbero lo shock di un altro “lockdown” generale e, soprattutto la nostra attività portuale, oggi, alla vigilia del Natale, con gli arrivi di “import-export” nel sistema portuale della Liguria, devono poter continuare a lavorare per rifornire le imprese del Nord Italia».

Appello all’unità. Il presidente ha concluso: «Senza farsi dominare dalla paura, talvolta dalla voglia, pur legittima, di speculazione politica, tutti sappiano remare nella stessa direzione per uscire dalle secche dolorose di oggi e guardare anche al futuro, continuare a progettare e, se possibile, a costruire, nella Regione che ha tenuto aperto il cantiere del Ponte Morandi e molti altri anche nella prima ondata di Covid, quel futuro che arriverà senza dubbio e davanti al quale non possiamo farci trovare impreparati». 

Luca Garibaldi è intervenuto al termine delle comunicazioni del presidente della giunta rilevando che aveva chiesto che il dibattito sul programma della giunta avvenisse nella seduta odierna e, subito dopo, ha proposto la convocazione urgente dell’Ufficio di presidenza per programmare una seduta straordinaria del Consiglio regionale sull’emergenza Covid.

Gianni Pastorino, dopo aver lamentato che la prima seduta del Consiglio si è svolta oltre 5 settimane dopo le elezioni, si è associato alla richiesta di un Consiglio straordinario sull’emergenza sanitaria.

Il Presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei ha citato in aula gli articoli di riferimento del Regolamento del Consiglio regionale con i quali viene stabilito che la discussione sulle comunicazioni del presidente della Regione non può avvenire nella stessa seduta in cui è stato presentato il programma della giunta e ha illustrato le modalità con cui vengono convocate le sedute straordinarie.

Angelo Vaccarezza ha ribadito le spiegazioni già fornite dal presidente Medusei e ha convenuto sulla convocazione urgente dell’Ufficio di presidenza.

Stefano Mai si è dichiarato disponibile alla convocazione di una seduta straordinaria sull’emergenza Covid assicurando contributi e suggerimenti per affrontare la pandemia.

 

Il circolo territoriale Fratelli d’Italia di Rapallo contro la chiusura delle attività

Super User 03 Novembre 2020 805 Visite

Dal circolo territoriale Fratelli d'Italia di Rapallo riceviamo e pubblichiamo:

Anche a Rapallo Fratelli d'Italia si schiera dalla parte delle categorie abbandonate dal governo Conte e lancia la campagna di solidarietà: “NON ci sono attività NON essenziali”.

“E 'assurdo chiudere i ristoranti per decongestionare i mezzi pubblici, che non sono certo pieni alla sera ma alla mattina, così com'è illogico chiudere le palestre dopo averle fatte mettere in regola con tutte le misure di prevenzione. Durante l'estate andavano potenziati i trasporti, assunto medico, aumentati i posti letto nelle terapie intensive, queste erano alcune delle duemila proposte sotto forma di emendamenti presentati da Fratelli d'Italia, che sono rimaste inascoltate e ora si fa ricadere sui lavoratori ed esercenti l'inefficienza del governo. Un governo capace solo di sfornare Dpcm senza logica ”. Dichiara Gianni Arena Presidente del Circolo Territoriale Fratelli d'Italia di Rapallo.

“I membri del nostro Direttivo, alcuni dei quali direttamente coinvolti con le loro attività, vogliono esprimere solidarietà alle categorie ingiustamente colpite dalla scure di Conte. Sentire il premier definire "sacrificabili certe categorie" non è affatto piacevole, perché dietro quelle categorie sacrificabili ci sono lavoratori, imprenditori, partite Iva e tutte le loro famiglie per cui quel lavoro è essenziale per vivere. "

"L'impegno del partito di Giorgia Meloni, e il nostro impegno personale come Direttivo di Fratelli d'Italia Rapallo è, oggi più che mai, sostiene e dare voce a chi purtroppo in questo momento è stato messo in ginocchio dai provvedimenti del Governo. Concludere Arena. “Commercianti, ristoratori, lavoratori hanno il sacrosanto diritto a vivere e lavorare dignitosamente”.

Gianni Arena
Presidente Circolo Territoriale Fratelli d'Italia Rapallo

Toti cita Martin Luther King: “Non facciamoci travolgere dalla paura”

Super User 03 Novembre 2020 921 Visite

“Oggi lo spunto che uniforma un programma di governo molto vasto è quello che ci fornisce Martin Luther King: Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno. Perché l’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa. Noi abbiamo una certa esperienza in tal senso, ce la siamo costruita in questi cinque anni, a partire dalla tragedia del Morandi, dalle mareggiate che hanno devastato le nostre coste e dalle alluvioni e ora in queste ore anche dalla crisi Covid che stiamo affrontando”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, presentando il programma di governo in occasione della seconda seduta del consiglio regionale.

Nel presentare il programma dell’esecutivo per i prossimi cinque anni, Toti si è soffermato particolarmente sull’emergenza sanitaria. “Un’emergenza – ha detto Toti – che sta interessando l’Europa intera e tutto il mondo. Per questo ritengo che banalizzare la ricerca delle responsabilità o sottolineare le incomprensioni sia un esercizio che la politica dovrebbe astenersi dal fare”.

“Dobbiamo tenere presente – ha ribadito Toti - che sarà una legislatura impegnativa non solo nelle prossime ore e mesi, ma nei prossimi anni. Per questo dobbiamo riuscire nel nostro agire a costruire un doppio binario che ci consenta di affrontare l’oggi, ma anche il futuro, nella consapevolezza che il Covid finirà. Come sono finite tante disgrazie dell’umanità, come ci insegna ad esempio la peste che ha colpito alla fine del 1300, da cui poi sono nati l’Umanesimo e il Rinascimento. Per questo mi auguro che il Covid porti un orizzonte di prospettiva per il domani. Pur nell’urgenza dell’emergenza, non dobbiamo smettere di pensare al futuro per chi abiterà in questa regione”.

OSPEDALI
Per quanto riguarda gli ospedali Toti ha ricordato il piano incrementale attivato per i nosocomi.
“Si tratta di un piano di Fase 4 – ha aggiunto il governatore – che porta ad aumentare i posti letto, oggi aggiornato alla luce della malattia. Abbiamo 1.200 ricoverati, soprattutto sull’area metropolitana e solo 50 terapie intensive aperte. Facendo un paragone con il picco dello scorso aprile quando avevamo 1.400 ricoverati e le terapie intensive occupate arrivavano a 200, si capisce che siamo ben lontani da quei numeri. Anche se l’allargamento della pandemia ci ha indotto ad un aumento dei posti letto ospedalieri. Per questo stiamo chiedendo uno sforzo alla nostra sanità, quello di raggiungere i 2000 posti letto in Liguria”.
Per far fronte all’emergenza Toti ha ricordato di avere potenziato le squadre territoriali in tutte le ASL secondo un piano condiviso con il governo. “Squadre che di fronte alla pandemia non sono però sufficienti – ha detto Toti – per questo abbiamo incrementato il tracciamento attraverso l’apertura dei ‘drive through’ e ‘walk trough’ che hanno fatto scaturire un accordo con i medici di medicina generale, cosa che non era accaduta a marzo. Oggi ci auguriamo quindi che la potente macchina dei medici di famiglia, questa sì molto diffusa, possa venire in parziale soccorso alla pressione ospedaliera, a cui abbiamo dato una ulteriore risposta attraverso l’attivazione di 13  Residenze Covid, divise in proporzione agli abitanti delle ASL”.
“Strutture – ha continuato il presidente – che servono a garantire ai nostri reparti ospedalieri un turn over sufficiente. Il vero problema, che è di tutto il Paese, è dato dall’impossibilità di avere tutte le professionalità che ci servirebbero per rispondere alla crisi. Ci servono medici e infermieri, come servono in tutta Italia, ma per formare un medico servono anni su questo il nostro Paese deve riflettere anche dopo la fine dell’emergenza. Un tema delicato quello del personal e delle regole di ingaggio, su cui non si può banalizzare”. 

PRONTO SOCCORSO
“Nei pronto soccorso – ha chiarito Toti - ci sono molti malati in questi giorni, come è stato più volte detto. Ma questo deriva dal fatto che non abbiamo mai mandato a casa nessuno. Di questo siamo orgogliosi, tutti hanno avuto l’appropriatezza della cura. Sia nella prima che nella seconda ondata di Covid. Siamo la prima regione per numero di terapie intensive spendibili in caso di emergenza.  Nessuno veramente poteva aspettarsi un’ondata di queste dimensioni e così diversa dalla passata. Tutte le nostre strutture sanitarie stanno lavorando per assumere personale di ogni genere e di ogni tipo. Ad esempio si chiuderà il corso di laurea in scienze infermieristiche nel mese di novembre e di qui a 3 settimane, circa 180 infermieri potranno entrare in attività. Ne avremmo bisogno di più, ma questa è la disponibilità al momento”.
Il presidente ha proposto di incontrare l’ufficio di presidenza del consiglio e i capi delegazione, nel reciproco carico di ruoli, per portare avanti una strategia comune di fronte alla crisi Covid.

FUTURO
“Spero che da questa emergenza si impari qualcosa – ha concluso Toti -  non solo per quanto riguarda nuovi criteri sanitari di cura, ma di organizzazione della sanità territoriale, a partire dalla collaborazione con i medici di medicina generale con cui abbiamo siglato un ’accordo  per la presa in carico dei pazienti covid e poi la realizzazione di nuove case della salute, insieme al piano di edilizia ospedaliera che comprende il nuovo  pronto soccorso del Policlinico San Martino, il nuovo ospedale della Spezia e l’ospedale di Vallata nel ponente della città di Genova”.
Toti si è soffermato sull’importanza della digitalizzazione nella regione. “Per essere sempre più competitivi” e ha ricordato l’arrivo a Genova prossimamente “del più grande cavo transoceanico di dati presente nel nostro Paese e diretto in Lombardia e poi in Germania, un’opportunità per un utilizzo sempre più diffuso delle nuove tecnologie a cui anche il Covid ha contribuito”.

MODELLO DI SVILUPPO
“Non è cambiato il nostro modello di sviluppo, alla sommità c’è sempre la messa in sicurezza del territorio, attraverso le opere e i cantieri – ha ricordato il governatore - Nella scorsa legislatura abbiamo utilizzato fondi di protezione civile per la resilienza del territorio e per la mitigazione del rischio. Si pensi al porto di Santa Margherita Ligure, agli interventi per adeguare le difese a mare, alla legge sulla rigenerazione urbana che ha portato con sé alcune delle operazioni più importanti del paese: l’abbattimento della diga di Begato e la ricollocazione delle famiglie; e poi il waterfront di levante, la gara per Hennebique, il waterfornt di Ventimiglia, quello della Spezia che è un nostro obiettivo strategico finanziato e coordinato insieme alla settore della nautica.”
Toti ha ricordato che nella prossima seduta del consiglio si avrà più chiaro l’orizzonte di quanto deciso dal governo e pertanto di come poter lavorare per far sopravvivere la Liguria a un’ondata pandemica molto pesante.
“Il governo si appresta infatti a varare – ha dichiarato Toti – un nuovo dpcm, rispetto a questo le regioni unitariamente hanno suggerito misure; alcune saranno nazionali, altre saranno territoriali, sulla base delle fasce di rischio. Oggi la Liguria è nella seconda fascia di rischio con Rt da 1.4 a 1.5, mentre alcune regioni hanno raggiunto il fattore 2 di RT. E’ chiaro che la Liguria difficilmente reggerebbe lo shock di un altro lock-down generale. Soprattutto pensando al porto che deve poter continuare a lavorare per rifornire le imprese del Nord Italia, impegnate a produrre quello che ci auguriamo i cittadini possano trovare sulle loro tavole”.
“Ci aspettano scelte complesse e non facili per invertire la curva dei contagi – ha concluso Toti – Ma ogni uomo deve fare il suo dovere, senza panico e senza alcuna speculazione politica. Tutti sappiamo di dover remare nella stessa direzione per uscire dalle secche e per fare in modo che la regione che ha tenuto aperto il cantiere del ponte Morandi durante la prima ondata, non sia travolta da questa”.

Amiu, premi e sconti in cambio di bottiglie e flaconi di plastica

Super User 03 Novembre 2020 1311 Visite

Quattro nuovi eco raccoglitori entrano in funzione oggi in città a cominciare da piazza Paolo da Novi, nel quartiere Foce, creando un piccolo esercito “green” che invaderà pacificamente i diversi municipi genovesi.

Gli altri eco-raccoglitori si trovano in: via Brin a Certosa (uscita metropolitana), in piazza Pestarino/via Bologna nel quartiere di San Teodoro e a Quinto in piazzale Rusca; entro breve saranno individuati otto punti in città dove ne saranno installati altri entro la fine dell’anno.

In poche semplici mosse, i cittadini conferendo bottiglie e flaconi in plastica accumulano punti in cambio di premi e sconti da parte delle attività del territorio che hanno aderito al progetto.

Dichiara Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria: «E’ un primo passo straordinario che mette insieme più cose: smaltire le plastiche attraverso comportamenti virtuosi che aiutano l’ambiente e per cui viene anche riconosciuta una premialità ai cittadini. In questo modo, tutelando l’ambiente si sostiene anche il piccolo commercio di vicinato, la mobilità sostenibile, la cultura, la salute e il tempo libero. Così incentiviamo le buone pratiche come la raccolta differenziata e diamo una mano alla nostra economia».

«L’iniziativa rientra nell’accordo tra Regione Liguria, Comune di Genova e Istituto Ligure del consumo – aggiunge Pietro Pongiglione, Presidente Amiu - per la realizzazioni di iniziative di compensazione nel conferimento della plastica con titoli di viaggio o altri incentivi. Amiu si occupa della loro installazione e gestisce il conferimento della plastica raccolta alla nostra piattaforma di Sardorella. Le posizioni delle macchine sono pensate perché siano comode rispetto ai negozi e ai mercati coperti rionali. Abbiamo pensato a punti presidiati dal controllo sociale, di facile di accesso e raggiungibili anche in moto o auto per agevolare il trasporto delle bottiglie». 

La bella novità sono gli incentivi che riguardano diversi settori come la mobilità sostenibile, la cultura, lo sport, la salute e gli svaghi oppure sconti nelle attività commerciali associate che, in genere, sono legate ai Centri Integrati di Via e ai negozi di vicinato, a cui – per ora – si è aggiunta anche una catena della grande distribuzione.

«Oltre a una prima fase di premi-base, pensiamo anche a premi di maggior rilievo – sottolinea Matteo Campora, assessore all’ambiente comunale – per i cittadini più virtuosi. Inoltre l’eco raccoglitore è predisposto anche per l’accumulo sconto da utilizzare per la bolletta TARI, così come accade per chi pratica il compostaggio domestico o utilizza le isole ecologiche per i propri rifiuti ingombranti. Un segnale sempre più incisivo e forte per educare i genovesi a non disperdere questo materiale nell’ambiente e a rispettare il decoro nelle nostre strade».

L’adesione dei partner commerciali potrà aumentare nel corso del tempo grazie a una specifica sezione “Diventa partner” del sito www.plastipremia.it. Così che, in modo trasparente, potranno aderire al progetto anche soggetti diversi dai negozi: come professionisti, scuole di cucina o di lingue straniere, artigiani e perfino banche, mettendo a disposizione dei cittadini virtuosi premi e buoni sconto per servizi e attività. La macchina è dotata di un monitor per la comunicazione istituzionale dei vari soggetti coinvolti nel progetto.

«Questo progetto si inserisce in una serie di azioni volte a migliorare il tasso di intercettazione dei contenitori per liquidi e incrementare la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Un’iniziativa volta a favorire l’integrazione di un sistema sperimentale al modello già consolidato di raccolta differenziata svolto dal Comune con evidenti benefici anche per il cittadino - ha dichiarato il Presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo, che prosegue - La ‘best practice’ di Genova che oggi raccontiamo rappresenta un esempio di come si possa lavorare in maniera sinergica con il territorio per contribuire in modo attivo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi eurocomunitari all’interno di una filiera ormai consolidata»

Aggiunge Furio Truzzi, Presidente dell’Istituto Ligure del Consumo: «Le Associazioni dei Consumatori hanno fortemente creduto in questo progetto e insieme ad Amiu, Comune di Genova e Regione Liguria.  La prima di queste macchine è stata sperimentata al Salone Orientamenti 2019 dove in pochi giorni sono stati raccolti migliaia di vuoti a perdere in plastica, conferiti correttamente in cambio di biglietti del bus, borracce, vasetti di miele, ingressi all'acquario, mostre di Palazzo Ducale. Questo nella forte convinzione che vanno incentivati i comportamenti virtuosi dei cittadini. Oggi sono operative 4 macchine e il totale presto arriverà a 12, grazie anche al nostro contributo di 24.000 euro destinato a finanziare l'iniziativa, utilizzando una parte dei Finanziamenti del Ministero dello Sviluppo Economico messi a disposizione dalle associazioni dei consumatori dalla Regione Liguria».

Morti per Covid, Toti: “Guardate chi rischia di più”

Super User 03 Novembre 2020 1160 Visite

Il presidente Giovanni Toti ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il grafico dei decessi per coronavirus con questo commento:
“This è il grafico dei decessi per Covid che tanti fanno finta di non vedere per ipocrisia, convenienza, penoso interesse politico. Guardate chi rischia e chi rischia meno. Riflettete su chi è utile proteggere di più e chi invece è meno colpito dal virus. E ditemi se le attività che chiuderemo nei prossimi giorni sono coerenti con questi dati. Riflettiamo senza retorica e ... salviamo qualche vita, se riusciamo, con scelte serie e non ideologiche. E magari salviamo anche qualche posto di lavoro”.


Nasce la mappa del Distretto del design di Genova

Super User 02 Novembre 2020 2020 Visite

L’Associazione DiDe ha prodotto una nuova cartina “tascabile” per definire il perimetro del Distretto del Design di Genova. La mappa ha lo scopo di promuovere le 52 attività presenti in tutte le sue declinazioni tra i settori design, gastronomia e botteghe storiche. Nonostante l’emergenza epidemiologica, il distretto continua dunque a lanciare iniziative mirate a sostenere il commercio e il turismo per tutto l’arco dell’anno. La mappa, di cui sono state stampate 10 mila copie, sarà distribuita a partire dai prossimi giorni in tutti i punti strategici e turistici della città per informare i cittadini e i turisti. In soli due anni dalla nascita, il Distretto del Design, ha permesso di rianimare una parte storica della città favorendo l’apertura di ben 9 nuove vetrine nella zona di piazza dei Giustiniani. L’iniziativa è sostenuta dall’assessorato al Commercio del Comune di Genova.

«Stiamo vivendo un momento particolarmente delicato a causa dell’emergenza sanitaria- dichiara il presidente dell’Associazione Distretto del Design Genova, Elisabetta Rossetti -. L’Associazione DiDe e tutto il board organizzativo non si sono mai fermati in questi lunghi mesi e hanno continuato il lavoro di progettazione e promozione rendendo il distretto ancora più operativo, presente sul territorio e propositivo. La mappa tascabile è uno strumento prezioso per conoscere scoprire una parte storica della città e tutte le attività che la animano».

Tra le tante iniziative promosse dal DiDe spicca l’edizione 2021 del “Design Week Genova”, la manifestazione dedicata alle eccellenze del design, in procinto di tornare dal 5 al 9 maggio 2021 che porterà ancora una volta l’avanguardia delle maison nazionali ed internazionali nel Centro Storico aprendo alla città gli atri dei palazzi storici genovesi e dando nuova vita alle piazze e ai vicoli del percorso espositivo con installazioni di verde diffuso.

Benveduti: “Per il governo le pizzerie al taglio, le rosticcerie, le gelaterie e le pasticcerie non esistono”

Super User 02 Novembre 2020 754 Visite

“Per il governo le pizzerie al taglio, le rosticcerie, le gelaterie e le pasticcerie non esistono. Cosa pensano di raccontare Conte e soci alle oltre 2600 imprese liguri della filiera dell'agroalimentare colpevolmente ignorate nel decreto Ristori?”. È il quesito che pone l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti commentando i dati trasmessi da Confartigianato Liguria.
“Non possiamo permettere - aggiunge Benveduti - che la caparbietà, la resilienza e il senso di responsabilità di imprenditori ed esercenti che, dopo esser stati chiamati ad adeguarsi a certi canoni di sicurezza, chiedono solamente di poter lavorare, vengano spazzati via dalla spregiudicatezza e dall'inadeguatezza di chi ci governa. Come Regione Liguria siamo al fianco degli operatori del settore: ci stiamo confrontando con le categorie e le Camere di Commercio, stiamo raccogliendo istanze e criticità per proseguire il percorso avviato sin da inizio emergenza. Dopo gli oltre 75 milioni a fondo perduto impegnati nella prima fase, attiveremo molto presto i residui fondi della programmazione europea 2014-2020 - che ricordo essere a conclusione -, per rispondere celermente alle esigenze di tutti i nostri imprenditori, nessuno escluso”.
“I nostri senatori stanno presentando in commissione Bilancio un emendamento per includere le attività che il governo ha dimenticato nella filiera dell'agroalimentare”, conclude l'assessore.

Toti e anziani, arriva il commento dell’ex ministro (ai lapsus) Toninelli

Super User 02 Novembre 2020 1602 Visite

Anche il grillino Danilo Toninelli ha voluto commentare sui social il tweet sugli anziani del governatore ligure.
“Le parole di Toti sconvolgono per ignoranza e assenza totale di sensibilità umana. Piuttosto che scrivere tweet osceni come questo, lavori giorno e notte per rimediare ai disastri nella sanità regionale che ha prodotto in Liguria ", ha scritto su Facebook l'ex ministro delle infrastrutture passato alla storia per le sue affermazioni sul tunnel del Brennero e sul nuovo ponte di Genova, che vedeva come un luogo vivibile dove poter giocare e mangiare.
Della serie: chi è senza gaffe, scagli il primo tweet.

Tweet anziani, la portavoce di Toti chiede scusa a nome del team

Super User 01 Novembre 2020 3522 Visite

“Sono la portavoce e responsabile della comunicazione del presidente Toti. E quindi parlo io a nome di tutti. Quelle parole nel tweet sono state un'immensa cazzata. A volte si sbaglia, e abbiamo sbagliato. Chiedo scusa a nome di tutto il team social per chi si è sentito offeso. Ma Giovanni Toti non ha mai pensato quel che il tweet esprime. Il pensiero di Toti è tutto nei messaggi che hanno preceduto e seguito quel messaggio. Ed è molto chiaro. Noi abbiamo sbagliato travisando nella sintesi il significato del pensiero. Beato chi non fa errori nel proprio lavoro. Su chi non vede l'ora di far licenziare qualcuno in un momento come questo o gode sugli errori degli altri preferisco invece non esprimermi. Un grazie invece a chi in queste ore ha capito e ci è stato vicino”. Così su Facebook Jessica Nicolini, portavoce e responsabile della comunicazione del presidente Toti.

Tweet sugli anziani, Toti: “Scritto malamente da un mio collaboratore”

Super User 01 Novembre 2020 1202 Visite

“Sto scrivendo questo post in prima persona, parola per parola, come faccio sempre con i messaggi più importanti e prego tutti i frequentatori di questa pagina Facebook, amici, nemici, giornalisti e curiosi, di leggerlo con attenzione. Mi assumo sempre la piena responsabilità delle mie idee e delle loro esplicitazioni e lo faccio anche in questo caso.
Un mio precedente tweet, scritto in effetti malamente da un mio collaboratore, ha scatenato l’inferno. È stata una cosa mal fatta. Mi dispiace e chiedo scusa, per me e per chi l’ha scritto. Chi lavora talvolta sbaglia. E magari imparando dall’errore, migliorerà in futuro.
Chi temo non possa migliorare e farà grandi danni al Paese nel prossimo futuro è chi meschinamente strumentalizza per evitare di dare risposte su un tema difficile, umanamente, eticamente, politicamente ed economicamente. Pertanto meglio buttarla, come si dice, in gazzarra.
Il tema è questo: nelle prossime ore, visto che i nostri ospedali sono quasi allo stremo e i morti aumentano, il Governo sarà chiamato a nuove e dolorose scelte. Un percorso che abbiamo già visto: abbiamo chiuso bar e ristoranti, poi chiuderemo altro, settimana dopo settimana, fino al finale lockdown. Siccome sto scrivendo in prima persona, ricorderò anche in futuro di averlo detto. Lo dico a tutti coloro, categorie economiche e sociali, che verranno a protestare contro le scelte fatte. Non certo da me.
Perché la nostra sanità è in difficolta? Perché i nostri morti aumentano. Tutto sommato, con buona pace degli esperti, basta scorrere i numeri. Il Covid, ormai anche i sassi dovrebbero saperlo, colpisce severamente e spesso drammaticamente i soggetti più fragili: anziani, sopra i 75 anni e, ovviamente, i malati di molte patologie.
Non lo dice Toti, lo dicono i numeri: oltre il 40% dei ricoverati nei nostri Pronto Soccorso ha oltre 75 anni, e oltre il 90 % dei decessi riguarda proprio anziani e persone già con patologie.
Allora a me appare chiaro che, proteggendo loro, proteggiamo anche il resto dei nostri cittadini. Se troviamo il modo di proteggerli, i nostri genitori e nonni non si ammaleranno, i nostri Pronto Soccorso si svuoteranno, chi andrà nei nostri ospedali farà parte della parte meno fragile della società e quindi la loro degenza durerà poco e per lo più con esiti felici.
Inoltre avremo modo di curare tutti, ci sarà posto nei nostri ospedali, i nostri medici avranno fiato, e noi, potendo curare ogni persona, non dovremo chiudere di nuovo il Paese. E insieme chiudere reparti interi di ospedale per curare pazienti Covid lasciando indietro gli altri.
Non è una guerra tra generazioni. È semplice senso di responsabilità.
Io ho un papà di 81 anni, operato al cuore. Vive di una piccola pensione in una casa di sua proprietà. Raramente, per sicurezza, passo a trovarlo, lo saluto da lontano per ulteriore precauzione. Esce il minimo indispensabile. E fa bene.
Nella casa di sopra abita mia sorella: ha 50 anni, lavora in un negozio per mantenersi e mantenere agli studi mio nipote, spero futuro ingegnere.
Lei deve uscire e andare a lavorare per vivere. Mio nipote deve studiare e sarebbe bello potesse tornare presto all’università.
Sono certo che per fare uscire loro di casa mio papà sarebbe felice di stare un’ora in più a casa lui. Sarebbe infelice se mia sorella e mio nipote perdessero il loro futuro per una sua imprudenza o anche una sua mancanza di attenzione o generosità.
Ci pensi bene chi oggi urla troppo... quell’urlo verrà sovrastato dal rumore assordante delle saracinesche che saremo costretti a chiudere domani. Per viltà e ipocrisia”, così scrive il Presidente Toti sulla sua pagina Facebook.

‘’La frase è stata mal interpretata’’, così Toti spiega il tweet sugli anziani

Super User 01 Novembre 2020 827 Visite

Il governatore usa Facebook per spiegare il suo (o del suo staff?) tweet

“Cari amici, sta girando un mio tweet su cui vorrei chiarire due concetti e, innanzitutto, chiedere scusa se ha offeso qualcuno poiché non rappresenta minimamente il mio pensiero. La frase è stata estrapolata da un concetto più ampio e mal interpretata a causa del taglio erroneo su Twitter di un mio post. Non a caso su Facebook, dove il testo è stato pubblicato integralmente, le stesse frasi non hanno creato il medesimo scalpore. Il concetto è: bisogna proteggere gli anziani. Il cinico è chi non lo fa. Il fatto che le persone oltre i 75 anni siano in pensione consente loro di proteggersi senza per questo dover fermare l'economia del Paese. Il 40% dei ricoverati ha oltre 75 anni di età. Oltre il 95% dei deceduti per Covid ha più di 75 anni di età. L’età media dei decessi è di 84 anni. Servono misure anagrafiche di protezione per queste categorie se vogliamo sconfiggere il virus. A me sembra francamente più immorale un Paese che vieta scuola e sport ai giovani a cui il Covid fa poco, mentre non tuteliamo coloro che invece per il virus rischiano di morire. Basta demagogia e muoviamoci dove serve senza distruggere il Paese. Questo è quello che volevo dire e spero che facciate girare il più possibile il mio messaggio di chiarimento, con la stessa velocità con cui si fa un processo sui social”.

Il tweet sugli anziani che ha creato le polemiche

Il post utilizzato dal governatore per chiarire il tweet

Il post sugli anziani su Facebook

Il PD chiede le dimissioni di Toti: “Affermazioni sugli anziani sono indegne”

Super User 01 Novembre 2020 1003 Visite

Il comunicato del PD

Ci sono frasi che non sono interpretabili ed errori che non sono correggibili. Non è questione di contesto.

Il Presidente della Liguria Giovanni Toti ha definito oggi le persone anziane della Liguria “improduttive”, e quindi inutili.

Il Presidente della Liguria ha, di fatto, detto che se non ci fossero le persone anziane, che sono quelle che si ammalano e muoiono di più, il Covid-19 non sarebbe poi questo grande problema, perché basterebbe segregarle e le persone “produttive” potrebbero continuare tranquillamente a vivere come se l’epidemia non ci fosse.

I goffi e tardivi tentativi di precisare il suo pensiero non fanno altro che aumentarne la gravità.

Nella regione più anziana d’Italia il Presidente, che è anche, per sua scelta, assessore alla sanità, pensa di fatto che tanto muoiono solo gli anziani. Come se fossero una categoria sacrificabile: insomma poco importa se muore chi tanto, secondo lui, non produce più.

Pensa che la fragilità sia una colpa e che non servano maggiori cure e più interventi, ma l’abbandono a una condizione di solitudine e di stimmate.

Se il Governo assumerà nelle prossime ore dei provvedimenti per difendere di più le persone esposte al virus lo farà per proteggerle, non per isolarle. Ma, soprattutto, se assumerà queste misure sarà perché politici come Toti non hanno fatto nulla per proteggere queste persone: lui è tra quelli infatti che NON hanno utilizzato le risorse stanziate per migliorare l’assistenza sanitaria, la medicina territoriale, l’assistenza domiciliare. Politici come Toti erano troppo impegnati, quest’estate, a negare la seconda ondata e a fare campagna elettorale (e mentre era a caccia di voti - anche quelli degli anziani - si sarebbe ben guardato dallo scrivere una frase come quella di oggi) per preoccuparsi di prevenirla.

Il fatto è che non esistono produttive e improduttive. Esistono solo persone, di cui chi amministra la cosa pubblica ha il dovere di occuparsi.

Non ci sono precisazioni o scuse che possano rimediare a quella che non è la gaffe di qualche comunicatore ma il segno inequivocabile del pensiero perverso di un Presidente che da sempre sottovaluta il virus e lo strumentalizza per raccogliere consenso mentre smantella la sanità pubblica: per questo la Liguria è una delle Regioni più colpite da virus, non certo per i suoi anziani.

L’unica scusa accettabile sarebbero le dimissioni.

Pd Liguria

Pd Genova

Pd Imperia

Pd La Spezia

Pd Savona

Pd Tigullio

Giovani Democratici Liguria

Agli ultra 70 enni Toti consiglia di restare in casa

Super User 01 Novembre 2020 671 Visite

“I dati che sono stati diffusi oggi ci portano a dire che è importante rimanere in casa, evitare di uscire e muoversi il meno possibile, ne va della salute di tutti e del lavoro dei nostri sanitari. Dipenderà dal nostro comportamento i provvedimenti che dovremo assumere”. Lo ha ribadito questa sera il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso della diretta di aggiornamento sulla progressione della pandemia da Sars-Cov 2.

“In Liguria, ha ricordato Toti, i valori dell’indice RT variano da 1,3% e 1,5%, rispetto ad altre regioni che viaggiano su un indice Rt che è intorno al 2%. Ma anche se i numeri del contagio appaiono inferiori, e ci sono situazioni ospedaliere molto più complicate della nostra, dobbiamo comunque rimboccarci le maniche”.

“Il nostro sistema di tracciamento sta funzionando a pieno regime – ha continuato il governatore – oggi abbiamo fatto 6389 tamponi molecolari a cui si aggiungono gli antigenici che sono intorno al migliaio. E’ Genova a subire l’urto maggiore del virus, con Spezia che era stata l’ultima provincia a rimettersi in moto, che oggi subisce una pressione potente”.

“Crescono anche gli ospedalizzati – ha sottolineato Toti - che arrivano a 1093, più 93 rispetto a ieri. Per questo stiamo lavorando, sia attraverso i Covid hospital, cioè strutture del territorio per ricoverare pazienti meno gravi, sia attraverso i medici di medicina generale e i pediatri per organizzare al meglio la rete territoriale in modo da non occupare letti in ospedale. Per questo continueranno anche lunedì le riunioni all’ospedale San Martino tra i nostri epidemiologi e i medici di medicina generale, per dare loro indicazioni. Abbiamo già riconvertito il nosocomio di Albenga a Covid Hospital e abbiamo aperto a Imperia una nuova unità di terapia intensiva”.

L’appello che il presidente di Regione Toti ha lanciato questa sera è quello di “andare al pronto soccorso solo se strettamente indispensabile, e soprattutto non per fare un tampone, in modo da evitare intasamenti”. L’invito dunque è quello di evitare assolutamente i luoghi affollati, i mezzi pubblici soprattutto per le persone più anziane”.

Nel frattempo domattina il presidente Toti insieme agli altri presidenti di Regione si collegherà con il governo per ragionare sulle possibili ipotesi nel caso in cui la curva dei contagi non dovesse calare. “Vogliamo ragionare con il governo – ha concluso Toti – sulle misure che riguardano i nostri territori per abbattere il contagio nelle nostre città, attraverso provvedimenti mirati”.

Addio a Enrico Piccardo, sindaco di Masone

Super User 31 Ottobre 2020 1150 Visite

Se ne è andato in silenzio il sindaco di Masone. Il suo partito, il Pd, lo ricorda così in una nota: “Addio a Enrico Piccardo, sindaco di Masone ed ex consigliere della Città Metropolitana di Genova, che si è spento ieri a 76 anni. Enrico era un amministratore locale che viveva in prima persona il suo mandato, un punto di riferimento per il territorio e un vero combattente. Un politico appassionato, sempre dalla parte dei cittadini”.

Toti: “Epidemia in Liguria in anticipo rispetto ad altre regioni”

Super User 31 Ottobre 2020 634 Visite

"Oggi è arrivato il report ministeriale: l'indice Rt in Liguria è 1,54. Dopo giorni complicati siamo al di sotto delle regioni in cui il virus sta crescendo di più e che hanno superato Rt 2. Siamo al di sotto del picco di 1,8 della scorsa primavera e sotto l'attuale media nazionale. Con una partenza anticipata del cluster spezzino, e poi la diffusione a Genova, la Liguria è probabilmente una quindicina di giorni avanti rispetto all'esplosione dei casi in Veneto, Lombardia, Piemonte, Campania. Il numero degli ospedalizzati è tendenzialmente costante da circa 7-8 giorni e la crescita delle terapie intensive è bassa, in proporzione alla crescita dei positivi: non c'è correlazione percentuale tra numero di contagiati e ricoveri in ospedale, il che significa una migliore capacità di curare a casa i pazienti e un'ottima capacità di tracciamento". Lo ha detto il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel consueto punto stampa serale di aggiornamento, che ieri si è tenuto all'Ospedale Borea di Sanremo al termine delll’inaugurazione della nuova sala di rianimazione.

"Scatta dal 30 ottobre alle 21 la cosiddetta "Ordinanza Halloween" - ha proseguito - abbiamo chiuso bar e ristoranti, con un danno economico per le categorie gigantesco, con il primo obiettivo di contenere i contagi che sono funzione diretta dei contatti sociali. Ai cittadini chiediamo solo di restare a casa, il che non vuol dire che non si possa andare a trovare qualcuno, prendere una pizza da asporto o andare a fare la spesa in un supermercato h24: si può fare tutto questo senza bighellonare, senza assembrarsi per strada in gruppi. Non possiamo scherzare con gli attuali numeri del contagio. Ho visto qualche rimostranza di sindaci - ha puntualizzato - che evidentemente non avevano nulla di meglio da fare: ieri l'ordinanza è stata condivisa da tutti i sindaci delle città capoluogo e dai presidenti di provincia. Prima di prendere altre misure che riguardano questa regione verranno riconsultati Anci e sindaci, ma sull'ordinanza che blocca la movida nel fine settimana ricordo nitidamente un vasto consenso da parte di tutti. Non appena ripartirà il confronto con il Governo condivideremo come sempre le novità con tutti gli attori istituzionali del territorio".

"Il reparto di terapia intensiva che abbiamo inaugurato oggi qui a Sanremo - ha detto ancora - fa parte del piano incrementale su cui tutte le asl stanno lavorando, è stato costruito in un mese di tempo e sarà già aperto domani. La situazione in Liguria oggi è questa: 52 terapie intensive su 1000 letti di media e bassa intensità. Per dare un raffronto con il pieno dell'emergenza, il 2-3 aprile i posti letto di media e bassa intensità erano circa 1400, le intensive sfioravano le 200, segno che la capacità di diagnosi precoce e di cura è migliorata moltissimo. Sta andando avanti il piano non indolore di preparazione di 500 posti di bassa intensità per essere pronti a un afflusso straordinario di pazienti nei pronto soccorso. Stiamo attivando tutte le strutture covid hub con cui si possono liberare letti nei reparti ospedalieri: saranno almeno 247 letti nella città metropolitana di Genova che ruoteranno su 7 strutture (non quelle gestite dalla Protezione Civile per l'isolamento, ma altre gestite dal mondo sanitario e in filiera con i nostri ospedali): a questi si aggiungono circa 50 posti letto nell'imperiese, 83 nel savonese e 70 al Mazzini della Spezia. Abbiamo inoltre il contributo della medicina territoriale: a questo proposito sono contento che la Conferenza Stato Regioni abbia ratificato l'accordo con i medici di medicina generale prendendo a modello il caso Liguria".

 

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