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Capurro aspetta la querela

Armando Ezio Capurro

Per conto del dott. Armando Ezio Capurro, riceviamo questa rettifica dall’avvocato Angelo Paone:


Oggetto: Diffida e richiesta di rettifica in relazione all’articolo “I Bagnasco querelano Capurro” pubblicato in data 2 settembre 2015. 

Invio la presente in nome e per conto del mio Assistito, al fine di rappresentare quanto segue in merito all’articolo giornalistico pubblicato sulla Vs. testata on line “Genova3000.it” alla sezione “Tigullio3000.it”, dal titolo “I Bagnasco querelano Capurro”, al fine rilevare che l’anonimo autore del servizio è incorso in una serie di errori e inesattezze, sotto i seguenti profili. 
a) Anzitutto, rilevo una evidente incongruenza tra il titolo del servizio (“I Bagnasco querelano Capurro”) e l’effettivo contenuto dell’articolo, in cui semplicemente si riferisce che Roberto e Carlo Bangnasco “hanno dato incarico ai loro legali” per una valutazione di non meglio precisati scritti di Armando Ezio Capurro.  Quindi, il contenuto del titolo è smentito dal testo, che non riferisce di alcuna querela, ma si limita a riportare che i Sig.ri Bagnasco hanno chiesto consulenza ad un legale. 
b) Orbene, dopo aver riportato tale “notizia”, l’autore del servizio inserisce una serie di affermazioni e giudizi che nulla hanno a che vedere con il testo del servizio, sostenendo in sintesi:  - che il consigliere Armando Ezio Capurro sarebbe protagonista di una battaglia politica definita “donchisciottesca” e condotta “con argomenti che nulla hanno a che fare con la politica” (purtroppo l’autore anonimo non chiarisce il suo pensiero, impedendo così al mio Assistito di replicare a tale affermazione):

- che “nell’ambiente si dice” che il Consigliere Capurro “teme una condanna” per la faccenda delle spese pazze, e “cerca di approfittarne”. 
c) Al riguardo, il mio Assistito non intende replicare ai giudizi espressi sulle sue iniziative politiche, anche se – per correttezza verso il lettore, prima ancora che nei confronti del mio Cliente – l’articolista avrebbe dovuto chiarire se si tratti di sue personali opinioni, o se invece abbia riportato giudizi e affermazioni provenienti dal Sindaco Caro Bagnasco e dal Coordinatore provinciale Roberto Bagnasco (che dal tenore del servizio sembrano essere la fonte del giornalista).
d) Viceversa, il Dott. Capurro osserva che non corrisponde in alcun modo al vero quanto esposto dal giornalista sulla base di “ si dice” , a suo dire circolanti “nell’ambiente” (non è dato sapere quale sia l’ambiente a cui si faccia riferimento)-  In ogni caso, se l’ignoto articolista avesse interpellato Armando Ezio Capurro prima di pubblicare il servizio, come previsto espressamente dalla “Carta dei Doveri del Giornalista”, avrebbe potuto facilmente constatare:  - che il Dott. Capurro non è a conoscenza di alcuna voce corrente, relativa a inchieste che lo riguardino;

- che tali dicerie sono peraltro destituite di fondamento, in quanto il Dott. Capurro non ha mai espresso alcun timore, anzi ribadisce, mio tramite, di non aver nulla da rimproverarsi, per cui confida che la Magistratura potrà accertare la sua estraneità a qualsiasi addebito;

- che non è neppure vero che il Dott. Capurro, secondo quanto riferito dall’articolo, “cerchi di approfittarne”: tanto più che non si comprende neppure quale sarebbe, secondo l’oscura allusione dell’articolista, l’oggetto del misterioso approfittamento.

e) Infine, non si comprende neppure l’allusione ad una possibile, futura applicazione della legge Severino: a meno che tale accenno sia da considerare come un mero auspicio dell’articolista, che a quanto pare spera che il Dott. Capurro sia allontanato dalla vita politica e non possa più esprimere posizioni evidentemente sgradite all’autore.

Per tali ragioni, a norma dell’art. 8 della L. 8/2/1948 n. 47, il mio Assistito chiede la pubblicazione della presente lettera sulla Vs. testata on line, nonché la rettifiche delle affermazioni non corrispondenti al vero che lo riguardano, riservandosi di agire nelle sedi opportune a tutela dei suoi diritti.

Distinti saluti.

Avv. Angelo Paone

Precisiamo che l'intenzione di querelare il dott. Ezio Armando Capurro per quanto scrive (anche su argomenti privati) nei loro confronti, ci è stata comunicata dal sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, figlio e dell'ex consigliere regionale Roberto.
Nel leggere quegli scritti si era detta "sconcertata" anche la dottoressa Antonella Cerchi Canessa, che aveva fatto parte dello staff di Capurro anche nell'ultima campagna elettorale.
Se tutto finirà a taralluci e vino, come ci auguriamo, Genova3000.it ne sarà felice.

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