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Politica

Assessori e delegati comunali, chi arriverà a fine mandato?

Super User 17 Dicembre 2020 2017 Visite

Recentemente, abbiamo scritto di chi non ce l’ha fatta (leggi). Di chi ha abbandonato e di chi è stato bocciato. Oggi, invece, vogliamo parlare di chi ce la sta facendo, e potrebbe arrivare fino alla fine del proprio mandato, nel lontano giugno 2022. Stare al passo imposto dal sindaco non è facile, sono in molti ad ammetterlo. Ma qualcuno con la stoffa dell’amministratore a Palazzo Tursi c’è, ed è stato pure premiato.

Parliamo ad esempio del super assessore Pietro Piciocchi, promosso vicesindaco al posto di Stefano Balleari, quest’ultimo ben felice di essere approdato in Consiglio regionale, e dell’altro super assessore (con tante deleghe importanti) Matteo Campora. Poi ci sono le conferme degli altri assessori di inizio giunta: Stefano Garassino (anche se ha cambiato incarico: dalla Sicurezza è passato allo Sviluppo Economico), Paola Bordilli (Commercio, ha perso il Turismo andato a Laura Gaggero), Simonetta Cenci (Urbanistica, ma è arrivata alcuni mesi dopo gli altri) e Francesco Maresca (promosso assessore al Porto nel rimpasto del settembre 2019), vero enfant prodige della portualità.

Premiati anche alcuni consiglieri delegati: Federico Bertorello, eletto presidente del Consiglio comunale al posto di Alessio Piana, andato in Regione, Stefano Anzalone, che ha mantenuto la sua delega, Sport, pur essendo in Consiglio regionale, cosa non riuscita a Lilli Lauro, Mario Baroni e Fabio Ariotti.

Quindi, il duro corso di formazione per amministratori dell’istruttore Marco Bucci, che a volte usa toni simili a quelli del sergente Foley nel film "Ufficiale Gentiluomo", si può superare. Anche perché a Palazzo Tursi non sono richieste prove fisiche. 

Tra trombature e dimissioni a Palazzo Tursi l'aria si è fatta pesante

Super User 15 Dicembre 2020 3386 Visite

Le dimissioni del consigliere delegato Stefano Costa, che ieri ha rimesso le deleghe (leggi), è stata solo l'ultima puntata di una serie di sfilacciamenti della maggioranza a Palazzo Tursi, che da tre anni a questa parte sta diventando un serial.

In principio ci furono le dimissioni dell'assessore alla Cultura Elisa Serafini, che della vicenda ci ha fatto persino un libro, “Fuori dal Comune”.

Poi è stata la volta dell'assessore leghista ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella, messo alla porta senza tanti complimenti, anzi nessuno, insieme alla coppia Giancarlo Vinacci e Arianna Viscogliosi, assessori rispettivamente allo Sviluppo Economico e al Personale.

Quindi è toccato all'assessore ai Servizi Sociali Francesca Fassio, ex Forza Italia passata alla Lega, dimettersi per candidarsi alle regionali. Scelta che qualcuno ha interpretato come una fuga da Tursi.

Di seguito l'uscita di scena di Lilli Lauro, l'ex regina delle preferenze (alle recenti regionali è stata superata da Ilaria Cavo), che si è ritrovata senza deleghe all'ultimo rimpasto.

E infine appunto le dimissioni di Stefano Costa, che certo si ripercuoteranno sui rapporti tra il suo partito, Fratelli d’Italia, e il sindaco Bucci.

Per il centrodestra a Tursi all'orizzonte si vedono nubi ancora più fosche, se ci aggiungiamo il malcontento in casa leghista scatenato dall'ultimo rimpasto di giunta, con i dieci consiglieri salviniani che presto dovranno mettersi alla ricerca di un nuovo capogruppo, visto che l'attuale, Lorella Fontana, non pare intenzionato a sacrificarsi oltre.

Rixi, Fassio e Fontana: si prevede un Capodanno pirotecnico per il Carroccio

Super User 12 Dicembre 2020 1912 Visite

Per Capodanno, e forse anche prima, al partito di Matteo Salvini i fuochi d'artificio in Liguria potrebbero scoppiare in casa. Si moltiplicano i segnali di malcontento lanciati via social dagli esponenti di spicco rimasti fuori dalla porta di ogni incarico, sia in piazza De Ferrari sia a Palazzo Tursi.

Se Sonia Viale, ex vice presidente della Regione ed ex assessore alla Sanità, per adesso pare essersi messa il cuore in pace, c'è grande fermento tra chi alla corte del sindaco Bucci si illudeva di ottenere una poltrona.

Le più scontente sono le donne leghiste che si sono viste soffiare il posto dall'outsider Lorenza Rosso, amica personale del sindaco, nominata assessore.

Ad alzare la voce è stata Francesca Fassio, che su Facebook se l'è presa con gli assessori comunali che si fanno belli con progetti tirati su da lei quando era assessore ai servizi sociali: “Leggo con divertimento e un pizzico d'orgoglio che anche oggi un altro assessore inaugura un progetto pensato e realizzato da me e dai miei collaboratori con l’indispensabile aiuto dei dipendenti comunali”. E poi altri post (che riportiamo sotto) “sulla casa di quartiere di Certosa”, “le stanze multisensoriali dei poli gravi”, “nuove mense in città, “l’ostello del Righi”, “l’eliminazione delle liste d’attesa del trasporto disabili, vanto di ben 4 tra assessori e consigliere delegato. Ma è stata una mia battaglia, e lo sanno tutti benissimo. Aspetto le prossime notizie”.

Il fuoco brucia sotto la cenere e secondo Radio Tursi, emittente che solo Genova3000 capta, nel gruppo comunale il neo presidente del Consiglio Federico Bertorello sta sudando le sette camicie per tenere insieme i cocci rotti dall'ultimo rimpasto e dalla sua stessa elezione imposta e travagliata.

Il segretario ligure del Carroccio, Edoardo Rixi, da quando si sono diffuse le voci della sua possibile sostituzione pare se ne lavi le mani.

Ma la pazienza a questo punto potrebbe scappare persino alla pacifica Lorella Fontana, che avrebbe addirittura presentato le dimissioni da capogruppo della Lega a Tursi.

Palazzo Tursi, Federico Bertorello è il nuovo presidente del Consiglio comunale

Super User 27 Novembre 2020 1356 Visite

È Federico Bertorello il nuovo presidente del Consiglio comunale di Genova. A deciderlo è stato lo stesso Consiglio nella seduta di ieri alla terza votazione utile: 24 consiglieri si sono espressi a favore di Federico Bertorello, 1 a favore di Luigi Grillo e 16 non hanno votato.

Bertorello, avvocato, 40 anni, consigliere della Lega Salvini Premier, prende il posto di Alessio Piana. Bertorello ha ricoperto il ruolo di consigliere delegato agli affari legali da giugno 2017 ad ottobre 2020.

Specializzato in diritto del lavoro, previdenziale, sindacale e delle relazioni industriali, ha un’esperienza professionale di 13 anni ed è socio di Avvocati giuslavoristi Italiani, principale associazione italiana che riunisce i migliori e più importanti avvocati specializzati in queste materie, accreditata presso il Consiglio nazionale forense. Bertorello è inoltre in procinto di essere abilitato al patrocinio per le Magistrature Superiori.

“Ringrazio per la fiducia riposta su di me e sono cosciente del compito gravoso che mi attende – dichiara il nuovo presidente del Consiglio comunale di Genova Federico Bertorello –. Il Consiglio è l’organo eletto dai cittadini genovesi e, proprio per questo, il mio ruolo sarà quello di rappresentarlo nella sua interezza facendomi garante del suo buon funzionamento in tutte le sue articolazioni e strutture. Alessio Piana che mi ha preceduto nel ricoprire questa carica si è contraddistinto per aver condotto la sua azione con equilibrio e rispetto di tutti, senza protagonismi e mirando alla concretezza e all’efficacia dell’azione amministrativa. Anche per me questi sono gli imperativi a cui spero di obbedire. Desidero ringraziare, oltre che il mio predecessore, anche il sindaco Bucci e le forze che sostengono la maggioranza. Considero un privilegio avere l’opportunità di servire la mia città ed è con spirito di servizio che mi accingo a ricoprire questo incarico”.

Consiglio comunale, Bucci assente giustificato: era in videoconferenza con Mattarella

Super User 18 Novembre 2020 1294 Visite

Durante il Consiglio comunale di ieri, interamente dedicato all’emergenza sanitaria, il sindaco Marco Bucci ha abbandonato l’aula. La cosa non è piaciuta all’opposizione che si dice disposta a “fare un’opposizione costruttiva”. Ma Bucci in realtà aveva un impegno inderogabile: dove collegarsi con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto all’apertura dei lavori dell’assemblea nazionale di Anci.

I gemelli Toti e Bucci cedono a Fratelli d’Italia

Super User 01 Novembre 2020 1944 Visite

La crescita esponenziale (dal 3% del 2015 al 10% delle elezioni di settembre) ha il permesso a Fratelli d'Italia di raddoppiare gli assessori regionali e comunali.
Dopo la conferma di Gianni Berrino e la nomina di Simona Ferro in Regione, è arrivata la delega comunale alla Sanità per Massimo Nicolò, che va ad aggiungersi all'assessore Laura Gaggero già presente in giunta dallo scorso anno.

Alla luce del rimpasto presentato dal sindaco Bucci, il partito di Giorgia Meloni si arricchisce anche di un nuovo consigliere delegato: Stefano Costa, che “soffia” le deleghe a Lilli Lauro. Non viene promosso assessore Sergio Gambino, che resta delegato alla Protezione civile malgrado il grande lavoro svolto durante le varie emergenze, crollo del Morandi compreso.

La cosiddetta “Squadra”, guidata da Matteo Rosso e Michele Scandroglio, è compresa dai consiglieri regionali, Stefano Balleari, Veronica Russo (entra in Consiglio al posto di Berrino) e Sauro Manucci, e da quelli comunali, Alberto Campanella, Valeriano Vacalebre e Francesco De Benedictis (terzo alle regionali).

Nella formazione della giunta e del rimpasto, Toti e Bucci hanno trattato con particolare riguardo Fratelli d'Italia, anche a costo di scontentare gli altri partiti alleati. Perché? Cosa sta nascendo tra la “sorella” Meloni ei Gemelli del Ponte?

Bucci toglie le deleghe a Lilli Lauro

Super User 31 Ottobre 2020 2502 Visite

Le deleghe che Lilli Lauro aveva a Tursi fino a ieri, giorno della presentazione del rimpasto di giunta, sono state affidate a Stefano Costa di Fratelli d'Italia, e alla biconsigliera (Regione e Comune) non ne sono state date di nuove.
Alcuni hanno associato questa "bocciatura" al recente litigio - nato proprio sulle competenze degli assessori e delegati e avvenuto in una delle ultime riunioni di giunta - tra il sindaco più amato d'Italia e la consigliera più votata a Genova alle scorse elezioni comunali.
Bucci però era stato chiaro: “Chi va in Regione non può avere deleghe in Comune”. E Lauro non ha certo l'interesse ad abbandonare l'aureo Consiglio regionale per qualche delega comunale. Anche se per tre anni era riuscita a mantenere gli incarichi a Tursi, pur sedendosi anche sui banchi di via Fieschi. 
Ma se la regola è questa, perché Bucci ha riconfermato le deleghe al biconsigliere Stefano Anzalone?

Il nuovo centrodestra alla ligure per il Toti bis (a lunga o breve scadenza?)

Super User 18 Ottobre 2020 1020 Visite

Il piatto forte della prossima settimana sarà la nascita di una nuova formula di coalizione che, prendendo spunto dall'arte culinaria, si potrebbe chiamare “centrodestra alla ligure”. Gli ingredienti del ricco menu saranno Cambiamo, Lega e Fratelli d'Italia; mentre il ruolo di Forza Italia potrebbe essere quello di semplice contorno, ma rosolato con cura e a fuoco lento.
In questo fine settimana le diplomazie dei partiti in ballo per la giunta del Toti bis (totiani, salviniani e meloniani) sono al lavoro per definire gli ultimi dettagli, ma i giochi sono dati per fatti.
Le voci di corridoio più accreditate danno ormai per certo che facendo entrare nel paniere anche i ruoli istituzionali (presidenza e segreteria di presidenza del Consiglio regionale in testa) si riuscirà a trovare la quadra dei 7 assessori (3 alla Lega, 2 a Cambiamo, 2 a Fratelli d'Italia, 0 a Forza Italia) per accontentare tutti e zittire sul nascere ogni polemica.
Dopo di che per Toti inizierà la scalata nazionale alla Conferenza Stato Regioni e al Governo del Paese. Tanto che qualche consigliere regionale prossimo alle dimissioni, per diventare assessore, qualche dubbio sulla durata del nuovo governo regionale comincia a porselo.

Forza Italia, Toti nuovamente ad un bivio

Super User 13 Ottobre 2020 2040 Visite

Il dato politico è che il partito di Silvio Berlusconi alla fine dei tira e molla probabilmente non avrà più un assessore né in Regione Liguria, dove secondo l'ex coordinatore ligure di FI Sandro Biasotti "non c'è spazio", né nel Comune di Genova, dove Simonetta Cenci - nonostante tutti i tentativi di farla passare per azzurra - in realtà si colora solo della sua veste tecnica.
Se però si legge tra le righe della lettera non a caso inviata da Biasotti a Berlusconi proprio in questi giorni, per chiedergli di dare le chiavi di Forza Italia in mano a Toti e tornare a contare al centro della coalizione, si capisce che il partito azzurro è un po' come la Bella di Torriglia, nessuno lo piglia in giunta ma tutti lo vogliono.
Il motivo è semplice: tirare su un partito dal nulla in Italia già di per sé non è così semplice (Cambiamo viaggia dallo 0 all'1% nazionale, Toti si è già detto pronto a scioglierlo se si fa la Costituente dei moderati) ed è ancora più difficile se al centro c'è di mezzo Berlusconi con tutto il suo potere mediatico e con tutta la sua falange di parlamentari eletti nel 2018.
Il governatore ligure questo lo sa bene e ora come nell'estate del Papeete si trova ad un bivio: dare lo schiaffo definitivo a Berlusconi, tenendo il suo partito fuori dalla porta della Giunta, o dare un segnale distensivo, che senz'altro l'ex Cavaliere apprezzerà e sarà utile a spianargli la strada per Roma anche agli occhi della Lega di Salvini.

Giunta Toti bis, Beppe Costa batte tutti sul tempo

Super User 12 Ottobre 2020 2044 Visite

Non si sa ancora se Forza Italia avrà un assessore nella giunta Toti bis - l'ex coordinatore ligure degli azzurri Sandro Biasotti lo ha anzi escluso - ma c'è anche chi si porta avanti col lavoro proponendosi direttamente al presidente Berlusconi.

Il primo a chiedere una delega è stato Beppe Costa, coordinatore ligure del Movimento Seniores di Forza Italia, uomo della Polis di Claudio Scajola a Genova, che ha battuto sul tempo persino il suo concorrente interno imperiese Luigino Sappa, fresco di mancata elezione alle regionali appena passate.

La notizia, comparsa sulla carta stampata, deve aver lasciato di stucco i commensali delle cene col sindaco di Imperia che Costa ha avuto cura di organizzare nei mesi passati, a partire dall'ex assessore comunale Giancarlo Vinacci.

Beppe Costa, Giorgio Mulè e Giancarlo Vinacci in una recente cena.

Comunali 2022, la lista Bucci scalda i motori

Super User 03 Ottobre 2020 3643 Visite

Dopo la missione (compiuta) del Ponte di Genova San Giorgio, Marco Bucci pensa già alle elezioni comunali del 2022. Secondo indiscrezioni, infatti, il sindaco più amato dagli Italiani avrebbe già chiesto ai suoi fedelissimi di occuparsi dell'associazione Vince Genova e della sua lista. Il modello è quello della civica pigliatutto, che ha già dato ottima prova di sé su scala regionale, con il nome di "Cambiamo" (in minuscolo) e "Toti Presidente" in formato maxi maiuscolo.
C'è già chi è pronto a scommettere che la lista comunale avrà gli stessi colori, arancione e blu, di quella totiana e per simbolo "Vince Genova" in minuscolo e "Bucci Sindaco" in maxi maiuscolo.
Le altre liste di centrodestra sono già in stato di allerta arancione, se non proprio rossa. Mentre i partiti di centrosinistra, ovviamente, non si pongono ancora il problema.

Marta Brusoni, la donna più votata della coalizione Forza Italia-Liguria Popolare

Super User 29 Settembre 2020 2163 Visite

Con 736 voti, Marta Brusoni si è piazzata al terzo posto nella lista Forza Italia - Liguria Popolare - dietro gli irraggiungibili forzisti Claudio Muzio (3803) e Salvatore Alongi (2138) - ed è risultata la donna più votata della neo coalizione moderata.
“Sono soddisfatta del risultato: ho praticamente raddoppiato le preferenze rispetto alle elezioni comunali del 2017”, ha detto la capogruppo di Vince Genova (e pupilla del sindaco Bucci) che era entrata a Tursi con 433 voti.
Partita in anticipo (e bene: ricordiamo il mega party da PizzaMaria del novembre scorso al quale parteciparono Toti, Bucci, Cavo e i Trilli) con la sua campagna elettorale come candidata di Liguria Popolare, Marta Busoni si è poi ritrovata in lista con gli azzurri. L’alleanza, voluta dai leader Berlusconi e Lupi per unire le poche forze, ha di fatto trasformato la lista civica di Andrea Costa in simbolo politico e, probabilmente, ha allontanato quell’elettorato che preferisce non votare i partiti, proprio quegli elettori ai quali si rivolge la Brusoni.
Da un’analisi del voto è infatti emerso che alla lista Liguria Popolare è andato solo l’1,20% dei voti, contro il 4% previsto dai sondaggi. A Forza Italia il 3,59% e a Polis il restante 0,48%. Totale coalizione 5,27%.
Anche l’abolizione del listino del presidente (i sei candidati che, in caso di vittoria della coalizione, entrano direttamente in Consiglio regionale) ha sicuramente danneggiato la candidata: non ci sarebbe stata l’alleanza con i berlusconiani e lei sarebbe risultata la prima su Genova. Inoltre, Andrea Costa, candidato alla Spezia, sarebbe entrato grazie al listino.
Ma le scelte (sbagliate?) fatte nelle stanze romane, sono ricadute così su Genova, La Spezia e la Liguria (Popolare).

La Top Ten delle donne più votate nella Provincia di Genova alle regionali

Super User 27 Settembre 2020 2960 Visite

Le dieci donne più votate nella Provincia di Genova alle regionali.


ILARIA CAVO - Lista Toti - 7587 preferenze - eletta
Già da inizio campagna elettorale si pensava che avrebbe fatto un ottimo risultato. Il convincimento è aumentato in occasione dell’incontro con gli elettori al Lido, al quale hanno partecipato quasi 700 suoi sostenitori. Evidentemente ognuno di loro le ha portato almeno altri dieci voti. E’ lei la regina delle preferenze. Con 7587 voti.

LILLI LAURO - Lista Toti - 4921 - eletta
Raccogliere quasi 5000 voti (nel 2015 ne aveva presi la metà) e non essere la regina delle preferenze. Deve essere questo il cruccio della verace biconsigliera che conserva lo scranno in Regione, oltre a quello in Comune. Per alcuni meriterebbe anche un posto in giunta. Ma la concorrenza dei totiani della prima ora (Cavo, Giampedrone e Scajola) è troppo forte.

KATIA PICCARDO - Sansa Presidente - PD - Articolo Uno - 3309 non eletta
Con 3309 non è riuscita a entrare in Consiglio regionale. E’ la “disavventura” della giovane (36 anni, a quest’età si possono ancora dire) sindaca di Rossiglione. La sua lista sotto la Lanterna ha premiato solo tre uomini: Armando Sanna, Luca Garibaldi e Pippo Rossetti. Alla faccia delle quota rosa.

SONIA VIALE - Lega - 1788 - non eletta
Anche nella Lega a Genova sono stati eletti solo maschi: Alessio Piana e Sandro Garibaldi. Così l’assessore uscente alla Sanità non è passata, ed è l’unica della giunta a non essere stata riconfermata. Per molti un’ingiustizia alla quale bisogna porre rimedio, dandole un assessorato. Magari diverso da quello che aveva. Con la promozione di Alessio Piana ad assessore verrebbe ripescata. Ma nel Ponente c’è un altro Piana, Alessandro, che vuole entrare in giunta. E per i tre posti Lega ci sono già gli uscenti Andrea Benveduti e Stefano Mai.

SIMONA FERRO - Fratelli d’Italia - 1514 - non eletta
Ha formato con Stefano Balleari la coppia più bella di queste elezioni. Ha dimostrato di essere una donna, un’avvocata ed una candidata di ferro. Malgrado l’ottimo risultato, purtroppo per lei non ce l’ha fatta. Per essere ripescata ci vorrebbe un mezzo miracolo: Fratelli d’Italia dovrebbe prendere due assessori, Berrino e Balleari. E quest’ultimo le dovrebbe lasciare il posto in Consiglio.

VIOLA BOERO - Sansa Presidente - PD - Articolo Uno - 1774 non eletta
Una candidata giovane (32 anni), ma con tanta esperienza nella sinistra genovese. Nel 2007 ha deciso di rendere attivo il suo impegno partecipando alla fondazione del Partito Democratico. Nel 2017 viene eletta presidente di Genova e poi membro dell’Assemblea Nazionale del partito. Una carriera già brillante. Che non si fermerà di certo a causa di questo stop alle regionali.

ANGELICA RADICCHI - Sansa Presidente - PD - Articolo Uno - 1505 non eletta
E’ stata la più giovane (30 anni) candidata di queste elezioni. Il Pd la sua casa, Ferruccio Sansa il suo candidato presidente. Ha studiato per 10 anni i temi europei ed è esperta di ambiente e digitalizzazione. Combatte contro le disuguaglianze e le ingiustizie. Un’angelica paladina.

FRANCA GARBARINO - Lista Toti - 1502 non eletta
Si è piazzata al settimo posto nella lista Toti, risultando la terza eletta tra le donne, dietro alle inarrivabili Cavo e Lauro. Per anni si è impegnata per ottenere la realizzazione del tunnel della Fontanabuona. Un'opera necessaria per il territorio e molto richiesta dagli abitanti. Per questo l’hanno premiata con il loro voto. 

FRANCESCA CORSO - Lega - 1470 non eletta
La Lega ha puntato molto su di lei, ma non è stata eletta: si è piazzata quarta nella provincia, dietro a Sonia Viale. Per il momento si dovrà accontentare del Consiglio comunale. Ma grazie al suo ottimo piazzamento a Genova - è seconda in città dopo Piana - potrebbe essere premiata dal sindaco Bucci nell'imminente rimpasto di giunta. Le donne leghiste non hanno avuto fortuna: nessuna eletta in Liguria. Eppure il Carroccio si era battuto tanto per l’introduzione delle quote rosa.

SELENA CANDIA - Sansa Presidente - 1349 eletta
Durante la campagna elettorale, la giovane ricercatrice universitaria - si occupa di urbanistica, trasporti, gestione dei rifiuti e turismo - aveva sollevato un problema importante per il Cep di Pra’, dove “abitano seimila abitanti ma c’è un solo medico della mutua”. I voti del popoloso quartiere evidentemente non le sono stati sufficienti per essere eletta.

 

Boitano spera, Lunardon si dispera

Super User 25 Settembre 2020 2514 Visite

Nel 2015, prima di entrare in Consiglio regionale, Giovanni Lunardon (PD, 2532 preferenze) aveva dovuto attendere l’esito del ricorso presentato da Giovanni Boitano (Liguri per Paita, 2042 preferenze) che pretendeva un conteggio diverso dei cosiddetti resti. Il Tar aveva però rigettato il suo ricorso e all’ex segretario provinciale dell’UDC non era rimasto che lasciare il posto a Raffaella Paita che, da candidata presidente sconfitta, aveva comunque diritto a uno scranno in via Fieschi. Ma nel 2018 la moglie di Luigi Merlo è stata eletta alla Camera dei deputati e l’ex sindaco di Favale ha potuto prendere il suo posto.
In questa tornata elettorale l'ex democristiano e forzista Boitano si è presentato con la lista Toti Presidente. E’ risultato il primo dei non eletti (2195 voti), ma con molta probabilità entrerà in Consiglio regionale: a lasciargli il posto dovrebbe essere Ilaria Cavo, destinata a rifare l’assessore.
Per lo speleologo Lunardon invece l’avventura nell’aureo Consiglio regionale sembra davvero finita. In un lungo e amaro post (che inizia con “Cari amici e cari compagni”) su Facebook l’ex segretario regionale del PD ha annunciato che lo attendono “grandi cambiamenti” che affronterà cercando “di esserne all’altezza” e provando a fare ricorso a due doti trasmesse dai nonni e dalla sua famiglia: “l’umiltà di chi sa che anche con i piccoli gesti quotidiani si può essere utili a cambiare il mondo e la caparbietà di chi pensa che il futuro è un passo avanti anche rispetto al migliore passato”. Poi ha voluto ringraziare tutti, ma soprattutto “Megghy, la mia compagna, e tutta la mia famiglia che mi è sempre stata vicina e mi ha dato e mi da forza in ogni istante di ogni giorno”.
Se nel 2015 aveva gioito Lunardon, quest’anno potrebbe esultare il sempreverde Boitano.

Il post di Giovanni Lunardon

Preferenze, le parabole di Ilaria Cavo e Alice Salvatore: da 0 a 7587 e da 17141 a 711

Super User 24 Settembre 2020 2784 Visite

17.141 preferenze. Tante ne aveva prese Alice Salvatore, risultando la più eletta in assoluto, alle elezioni liguri del 2015, quando era leader regionale dell’allora potente (163.527 voti, pari al 24,84%; oggi 48.722 voti, pari al 7,78%) Movimento 5 Stelle.
Oggi il suo neo movimento, ilBuonsenso, ha incassato 6.088 voti (0,89%), 711 le preferenze personali dell’ex grillina raccolte su tre province (Genova, La Spezia e Savona). Un risultato, per alcuni annunciato, che non le permette di rientrare in Consiglio regionale. Ma la combattiva Salvatore non ha perso il sorriso che ha caratterizzato tutta la sua campagna elettorale e ha annunciato che porterà avanti il suo progetto.
Sicuramente migliore la parabola di Ilaria Cavo che è passata da zero (nel 2015 era nel listino del presidente) a 7.587 preferenze, un traguardo importante che le consente di aggiudicarsi il titolo di regina delle preferenze 2020; mentre il più votato di questa tornata elettorale è un uomo, Marco Scajola (7786).
L’assessora Cavo voleva fare un passo in avanti, ne ha fatti parecchi di più. Tanti invece hanno camminato all’indietro. E’ il percorso della politica. Che si ripete a ogni elezione.

Toti non ha fatto la fine (politica) di Fini

Super User 23 Settembre 2020 1832 Visite

“Quelli che si sono allontanati da Berlusconi sono tutti spariti dalla scena politica. Anche lui farà la fine di Fini”. Così si diceva di Giovanni Toti lo scorso anno, quando l’allora azzurro si apprestava a lasciare Forza Italia per fondare il suo nuovo movimento, “Cambiamo!”.
Erano quelli mesi pieni di ansia e di incertezza, per l’ex delfino del Cavaliere chiamato a dimostrare al mondo la sua forza politica e il suo equilibrio, messo a dura prova dal tira e molla del cosiddetto “tavolo delle regole”, composto da Carfagna, Gelmini, Bernini, Giacomoni, Tajani e voluto da Berlusconi per rinnovare il partito.
Lo stesso periodo, estate 2019, è stato segnato da un’altra svolta politica: la decisione della Lega di far cadere il governo.
Ma se la spiaggia del Papeete ha segnato la discesa di Matteo Salvini - lì il Capitano ha maturato la scellerata idea di tentare la sfiducia al premier Conte - il teatro Brancaccio, sede della prima convention degli arancioni, ha dato il via al lancio di Giovanni Toti che lo ha portato al recente plebiscito delle regionali.
Le schermaglie odierne con la Lega fanno pensare a un altro atto di indipendenza del governatore dai partiti, un po’ tutti sconfitti in questa tornata elettorale da un elettorato volubile che ha preferito puntare sulla persona più che sui simboli politici.
E in Liguria ormai è nato un asse inarrestabile che può fare a meno dei partiti. Toti e Bucci governeranno il mondo?

Marco Scajola ha dato “il bianco” allo zio

Super User 23 Settembre 2020 1945 Visite

Sono 7786 le preferenze che si è aggiudicato Marco Scajola a Imperia con la lista del governatore Toti. Un successo che sa di verdetto finale nell'ormai annosa competizione con lo zio Claudio e la sua associazione Polis.

L'ex ministro aveva tirato fuori dal cilindro la candidatura dell’esperto Luigino Sappa (2800 voti), costringendo anche Filippo Bistolfi di Forza Italia ad un passo indietro (al suo posto la madre Ada Cassini, 667 voti) e puntando tutto (anche lo slogan) sulla competenza del suo fedelissimo ex sindaco di Imperia ed ex presidente della provincia.

Il responso delle urne è stato nettamente a favore di Marco Scajola (a Imperia città Cambiamo ha preso il 27,43%) e questo crea non pochi interrogativi sul futuro politico dell'attuale sindaco di Imperia, che nel 2018 aveva vinto le comunali contro il modello Toti e tutti i pronostici.

Adesso, usando uno slogan dei giovani, il nipote gli ha dato il bianco.

Il nuovo Consiglio regionale della Liguria

Super User 22 Settembre 2020 2421 Visite

Ecco come sarà formato il nuovo Consiglio regionale della Liguria. Dei 30 seggi, 18 vanno alla maggioranza di centrodestra (più il presidente Toti) e 12 all'opposizione. I primi dei non eletti del centrodestra hanno ancora una possibilità di poter entrare in Consiglio regionale: potrebbero sostituire i consiglieri che saranno nominati assessori.

 

Candidati presidenti

Giovanni Toti (eletto presidente)

Ferruccio Sansa (entra in Consiglio come secondo candidato presidente)

 

Candidati consiglieri regionali

 

CAMBIAMO CON TOTI PRESIDENTE (8 consiglieri)

MARCO SCAJOLA 7786 (preferenze)

ILARIA CAVO 7587

LAURA (LILLI) LAURO 4921

ANGELO VACCAREZZA 4570

DOMENICO CIANCI 4564

GIACOMO RAUL GIAMPEDRONE 4211

ALESSANDRO BOZZANO 3083

STEFANO ANZALONE 2620

 

LEGA SALVINI LIGURIA (6 consiglieri)

GIANMARCO MEDUSEI 4573

BRUNELLO BRUNETTO 3733

ALESSANDRO PIANA 3327

STEFANO MAI 3254

SANDRO GARIBALDI 2640

ALESSIO PIANA 2821

 

FRATELLI D’ITALIA (3 consiglieri)

GIOVANNI BERRINO 3720

STEFANO BALLEARI 2899

SAURO MANUCCI 1179

 

FORZA ITALIA - LIGURIA POPOLARE (1 consigliere)

CLAUDIO MUZIO 3803

 

SANSA PRESIDENTE - PD - ARTICOLO UNO (6 consiglieri)

ARMANDO SANNA 6258

LUCA GARIBALDI 4468

ENRICO IOCULANO 4357

ROBERTO ARBOSCELLO 3578

SERGIO ROSSETTI 3401

DAVIDE NATALE 3361

 

LISTA FERRUCCIO SANSA (2 consiglieri)

ROBERTO CENTI 1967

SELENA CANDIA 1349

 

MOVIMENTO 5 STELLE (2 consiglieri)

FABIO TOSI 1161

PAOLO UGOLINI 344

 

LINEA CONDIVISA (1 consigliere)

GIOVANNI BATTISTA PASTORINO 2802

E’ Ilaria Cavo la donna più votata della Liguria

Super User 22 Settembre 2020 2380 Visite

“Grazie agli oltre 7500 elettori della provincia di Genova che mi hanno votato. E' un orgoglio, come rappresentante della lista "Cambiamo con Toti Presidente", essere in cima alla classifica dei candidati più votati della provincia di Genova e la donna più votata in tutta la Liguria. Una fiducia che mi onora, mi commuove, che rappresenta il riconoscimento per il lavoro fatto in questi anni accanto al Presidente Toti e diventa già un nuovo impegno, da domani in poi, per le donne, per gli elettori che mi hanno votato e per coloro che non mi hanno votato”. Questo il commento di Ilaria Cavo, assessore uscente della giunta Toti e candidata della lista Cambiamo con Toti Presidente del collegio della provincia di Genova, all'esito delle elezioni regionali.

La Liguria riparte con Toti

Super User 21 Settembre 2020 1377 Visite

Non c’è spazio neppure per la scaramanzia: i venti punti di percentuale che separano negli exit poll i due principali candidati alla presidenza della Liguria sono troppi per pensare a un esito finale diverso. Pertanto è lecito dire che la Regione si appresta ad essere governata per altri cinque anni da Giovanni Toti, che consolida pure il suo consenso, passando dal 34% del 2015 al 55% (dati ancora exit poll della coalizione di centrodestra) di oggi.
Nulla da fare per il volenteroso candidato giallorosso Ferruccio Sansa che non sfonda, così come non ha sfondato l’unica alleanza tra PD e M5S a queste regionali.

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